Tumore seno,quasi una donna su 3 non è curata in Breast Unit

 

A 5 anni dalla legge sull’introduzione delle Breast Unit quasi 1 donna su 3 con tumore al seno riferisce di non essere curata al loro interno, cioè in un centro di senologia multidisciplinare. Emerge da un’indagine di Swg per Europa Donna che fotografa lo scenario intervistando 502 donne.

Altre criticità riguardano tempi di attesa percepiti ancora come lunghi, carenza di informazioni sia sugli effetti collaterali (riportati da una donna su quattro riguardo a chemio e radio, 42% per l’ormonoterapia) che su come prevenire e curare il linfedema.

E in molti casi il mancato accertamento della familiarità o di mutazioni Brca (1 donna su 4 non ricorda che le sia stato chiesto se c’erano stati altri casi di tumore in famiglia), la scarsa disponibilità di uno psiconcologo, la necessità di più presenza del chirurgo oncoplastico.

Poi, non è sempre assicurata la continuità di cura (4 intervistate su 10 hanno dovuto cambiare struttura). Manca spesso un nutrizionista e le giovani in molti casi non vengono informate sulle opzioni per preservare la fertilità. In un contesto in cui il rapporto con le strutture è positivo “emerge il bisogno di collocare – come evidenzia Riccardo Grassi, direttore di ricerca Swg – il percorso in un quadro più umano: oltre 1 donna su 4 afferma di aver ricevuto la diagnosi in modo ‘freddo e distaccato’ è più di una su 10 (13%) per telefono o lettera”.”Sono solo 9, ad oggi- aggiunge invece Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna- le Regioni che hanno completato il percorso normativo e organizzativo delle Breast Unit, alcune sono andate oltre indicandone la localizzazione, ma esistono ancora disparità in termini di servizi.

L’obiettivo è sensibilizzare sulla necessità di completare lo sviluppo delle Breast Unit è avviare il monitoraggio”. Di “enormi progressi” parla invece Corrado Tinterri, del Gruppo di lavoro ministeriale sui centri di senologia, secondo cui “10 anni fa solo il 12-14% delle donne veniva curato in centri che trattavano più di 150 casi l’anno. Oggi ci sono 140 Breast Unit: siamo vicini al numero ideale. Ma non ci fermiamo”.