GIOVANNI BISSONI – PRESIDENTE AGENAS |
Superticket: Agenas,previsti 800 milioni, ma incassati solo 400 – 500 |
Nelle 11 Regioni, dunque, si registra un forte calo di prestazioni tra il 2011 e 2012. “La riduzione – spiega Cesare Cislaghi, coordinatore del progetto Remolet – si e’ avvertita maggiormente nel privato (-11,8%) che nel pubblico (-7,6%), e si è registrata in particolar modo per le prestazioni dei non esenti
(-17,6%)”. Nel frattempo – si legge nell’indagine – i ticket sono aumentati nel totale incassato, ma meno di quanto si prevedeva. Anzi, in alcune Regioni, prosegue Cislaghi, “i ticket per le prestazioni di laboratorio hanno dato addirittura un gettito inferiore”. Il problema, secondo l’Agenas, è che il “superticket doveva portare ad circa 800 milioni in più all’anno al Fondo sanità, ma l’incasso reale è di circa 400-500 milioni”.
Cislaghi ricorda che “il 50% degli italiani ha accesso, almeno una volta all’anno, ad una prestazionespecialistica, ma che solo 15 milioni di italiani hanno pagato il ticket”, per una media di 150 euro a testa. “Per il ticket – osserva Cislaghi – un quarto della popolazione italiana ha dunque pagato 150 euro a testa, per un totale di circa 2,2 miliardi di euro. Questo vuol dire che se tutti pagassimo 150 euro, avremmo 8 miliardi, ovvero il doppio dell’Imu”.
Il pericolo ora è l’arrivo di nuovi ticket. Giovanni Bissoni, Presidente Agenas, mette in guardia. “Si dice che la manovra preveda l’entrata dal 2014 di altri 2 miliardi di ticket – avverte – ma questo lavoro dimostra che siamo di fronte ad una spesa già non sostenibile. Siamo di fronte a percentuali che ci dicono che il problema c’è. Su chi paga, è più devastante di Iva e Imu”. A Bissoni preoccupa la diminuzione degli esami di laboratorio, “che tocca da vicino molti aspetti del Ssn”.