Sanità Puglia. Palese: Angiografi rotti a Lecce e Brindisi, Il ministero apra indagine

Il ministero della Salute avvii una indagine per stabilire se la morte dell’uomo di 37 anni sballottato tra gli ospedali di Lecce e Brindisi in attesa di sottoporsi ad un’angiografia, si sarebbe potuta evitare se uno dei due apparecchi fosse stato funzionante e verifichi anche perchè non funzionano, da quanto tempo e per responsabilità di chi. Poi occorre anche che il Governo avvii una puntuale verifica sul rispetto dei livelli essenziali di assistenza in Puglia, posto che siamo in una regione in cui si stanno chiudendo ospedali e reparti e i cittadini, a causa del continuo aumento dei debiti della sanità, hanno pagato oltre due miliardi e mezzo di euro di tasse regionali aggiuntive dal 2007 ad oggi e continuano a pagarne più di 270 milioni di euro l’anno.

Per il bene dei cittadini e per fare giustizia in una situazione che non è più tollerabile, ci auguriamo che anche la Magistratura accenda un faro sui motivi per cui macchinari salvavita come gli angiografi sono rotti addirittura da un mese, come nel caso del Vito Fazzi di Lecce, senza che nessuno intervenga.

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