Sanità, Congedo: “12 anni di precarietà sulla pelle dei pugliesi”

 

Una nota del consigliere Erio Congedo (Fratelli d’Italia).

Negli ultimi 12 anni la Sanità pugliese ha subìto cambiamenti non nella qualità dei servizi, costantemente e abbondantemente al di sotto della media nazionale, ma negli assetti e nell’organigramma dell’intero sistema che ha provocato una perdurante situazione di precarietà gestionale. Non solo: un continuo riciclo di assessori (Tedesco, Fiore, Attolini, Gentile, Pentassuglia, Emiliano) e di Direttori Generali, amministrativi e sanitari e nelle ASL, oltre a una serie di sostituzioni e cambi ai vertici del Dipartimento della Salute e dell’Agenzia regionale sanitaria e –in ultimo ma non meno importante- la singolare delega del Presidente/Assessore. Il tutto stranamente cadenzato in concomitanza di tornate elettorali, congressi di partito, elezioni primarie e referendarie. Questi 12 anni, dunque, evidenziano una continuità di indirizzo politico, perché se è vero che si sono susseguiti due diversi Presidenti alla guida della Giunta regionale, altrettanto vero è che Emiliano durante il precedente Governo Vendola è stato segretario del PD, partito di maggioranza relativa del centrosinistra di Puglia e “casa” di provenienza della maggior parte degli assessori al ramo. Ne consegue una pesca a strascico di fallimenti: chiusure di ospedali e reparti, tagli di posti letto, allungamento delle liste d’attesa, disservizi diffusi, occupazione scientifica dei posti di comando, reintroduzione del ticket, condizioni di lavoro che hanno portato allo stremo gli operatori, pazienti privati del diritto alla salute. E di promesse mancate, per esempio la tanto sbandierata sanità di territorio che doveva sopperire alla chiusura dei presidi ospedalieri in un’ottica di sanità più efficace, efficiente ed economica rimasta invece sulla carta.

Di questi giorni è l’ennesimo annuncio di nuove rotazioni ai vertici ASL, di accorpamenti di ASL e di creazione di mega Asl senza che ci sia stata alcuna informazione e discussione nel Consiglio regionale o sul territorio.

Il sospetto è che si tratti dell’ennesimo diversivo per tentare di coprire la sciatteria e i fallimenti di questi anni, una sorta approccio gattopardesco alla sanità: cambiare tutto per non cambiare nulla e non concretizzare alcunché. Una situazione che non può durare oltre: la Sanità, il più importante e delicato settore dell’attività della Regione Puglia, quello che assorbe l’80% dei soldi dei contribuenti e soprattutto che ha un impatto sociale altissimo, non può continuare ad essere in balìa del malgoverno del Presidente Emiliano.

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