“CYBER KNIFE”, GENTILE: NON SI STRUMENTALIZZI LA VICENDA

ELENA GENTILE – ASSESSORE WELFARE – REGIONE PUGLIA 

 “Cyber knife”, Gentile: non si strumentalizzi la vicenda

L’assessore alle Politiche della Salute, Elena Gentile, ha tenuto oggi una conferenza stampa sul caso della giovane donna affetta da tumore che era in attesa presso le cliniche baresi del gruppo Cbh di sottoporsi a trattamento “Cyber Knife”. Alla conferenza stampa hanno preso parte il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna e il consigliere regionale Gianmarco Surico, medico oncologo.

“Abbiamo appreso la scorsa settimana solo dalla stampa – ha detto l’assessore Gentile – della presenza in Puglia della signora Angela in una clinica barese. E l’amministratore della società Cbh mai ci aveva fatto sapere fino ad allora nulla e né ha mai avanzato richiesta dell’utilizzo della macchina Cyber knife.

Una volta saputa la notizia, ci siamo preoccupati, abbiamo riflettuto per capire le ragioni della presenza a Bari della signora, che vive in un comune della provincia di Salerno. Volevamo e vogliamo capire come mai sia stato accettato il ricovero in una struttura mai autorizzata all’uso di quella macchina, per la quale non ci risulta essere la relativa carta dei servizi”. “Tuttavia lunedì 21 mattina alle 12.30 abbiamo ricevuto il fascicolo relativo alla richiesta della autorizzazione straordinaria da parte di Cbh. Documentazione che è apparsa lacunosa. Si tratta di burocrazia? Ricordiamo quello che accadde nel 2007 a Castellaneta (Ta), quando 8 pazienti persero la vita a causa del mancato collaudo degli impianti dei gas medicali dopo la perizia di variante per un reparto ospedaliero. Fu un omesso passaggio ad uccidere e oggi si chiama burocrazia quella che vuole vederci chiaro quando in ballo ci sono vite di persone. Si chiama burocrazia quella che ha individuato alle 12.30 del 21 ottobre i professionisti di chiara fama che dovevano valutare la funzionalità della macchina e delle cure proposte? Si chiama burocrazia quella che ieri 22 ottobre ha sancito con atto pubblico di Giunta la commissione di esperti?”

“La lettura delle carte rassicura i cittadini pugliesi. Non abbiamo ceduto alla pressione mediatica. Abbiamo accolto l’invito a valutare e abbiamo invitato l’azienda Cbh a produrre la documentazione, perché tutto era senza collaudo. Chi si metterebbe alla guida di un’auto priva di collaudi per correre una gara?”

“La documentazione che ci è poi arrivata era comunque sufficientemente lacunosa. C’erano fotocopie di libri prive di autori, perfino c’erano dubbi sulle carte intestate”. “Ma più di tutto sono profondamente turbata, come madre, donna e medico su come è stata trattata da qualcuno la vicenda: non è consentito a nessuno strumentalizzare cose come queste per raccattare qualche consenso elettorale. Il fascicolo che abbiamo raccolto non finirà in qualche polveroso scaffale: la commissione nominata si riunirà ugualmente domani 24 e valuterà, chiedendo anche a Cbh il perchè abbia accettato una paziente così delicata senza avere le autorizzazioni. Questa paziente è stata ricoverata alla clinica “Madonnina”, per poi – dicono da Cbh – dover essere trasferita alla “S.Rita” per la Tac senza liquido di contrasto (metodologia su cui ho dubbi), che se non dovesse essere stata sufficiente, avrebbe richiesto il trasferimento a un’altra clinica per la Risonanza magnetica, per poi passare ancora alla “Mater Dei” per il trattamento “Cyber knife”, dove c’è un cantiere aperto anche nelle sale operatorie. E in caso di complicazioni, si prevedeva il trasferimento al Policlinico, ospedale pubblico”.

“Ci chiediamo allora: perché Angela è arrivata a Bari? Perché non è andata a Napoli o in altri centri dove ci sono macchine di quel tipo già autorizzate? Prima di invocare la malasanità certi medici dovrebbero ricordare il contenuto dei giuramento etico e morale alla base della professione. Non era infatti il caso di consigliare alla signora di rivolgersi altrove?” Sul perché la Puglia non abbia macchinari pubblici di quel tipo attivi, la Gentile ha ricordato che “era nelle preintese con la Cbh, azienda accreditata con il Servizio sanitario, che la macchina dovesse essere già installata. Ma mesi fa sono arrivate richieste di rinvio per l’operatività dell’ospedale privato accreditato “Mater Dei” che la Giunta ha accolto su richiesta della stessa Cbh. Inoltre sappiamo che in Puglia la radioterapia si pratica eccome: con altre macchine di altro tipo. Radioterapie con acceleratori lineari ci sono ad esempio a Brindisi e a S. Giovanni Rotondo e in questi ultimi 4 anni stiamo assistendo a un calo di pazienti che scelgono il “Cyber Knife”, a vantaggio ad esempio dell’innovativa adroterapia che si pratica solo a Pavia”. Dunque prima di installare macchinari previsti in Puglia già dai privati accreditati e dunque pagati con soldi pubblici e che svolgono pochi trattamenti in numeri assoluti, dovevamo capire l’evoluzione delle tecniche mediche.

“Abbiamo vissuto ore terribili – ha concluso – e amare. Abbiamo voluto chiarire per dimostrare che la pubblica amministrazione non è un orco cattivo che non consente a giovani donne malate di curarsi. E vi aggiorneremo sui lavori della commissione che valuterà, nonostante Cbh non abbia, dopo le dimissioni volontarie della signora Angela, voluto integrare la documentazione, cosa si sarebbe fatto”.

Il consigliere Surico, nella veste di medico oncologo, ha descritto per sommi capi le varie tipologie di radioterapie. “Ce ne sono quattro: una è la ciber knife, robotizzata. Le altre ugualmente valide a seconda dei tumori e delle condizioni, sono la “gamma knife”, poi la radioterapia con acceleratore lineare e la adroterapia. La scelta della metodica avviene in base alle condizioni della paziente. Proprio la ciber knife espone di più il feto alle radiazioni: le linee guida americane vietano l’uso in gravidanza e sconsigliano di tentare gravidanze per uomini e donne dopo sei mesi dal trattamento. Proprio perché i fasci di radiazioni non hanno vie di uscita definite, al contrario delle altre radioterapie e possono colpire il feto. Le altre radioterapie non gestite da robot hanno luoghi di entrata e uscita di tipo circolare e dunque, individuabili”.

Il presidente Introna si è detto infine “rammaricato, perplesso. Dovevamo evitare che la vicenda ci facesse dimenticare lo stato della donna che combatte tra la vita e la morte attendendo una bambina. L’eccesso di polemica forse ha potuto far apparire alcune forze politiche disponibili a strumentalizzare casi umani che meritavano uno straordinario rispetto. Sono certo che per certe note diffuse si sia trattato di infortuni e chi le abbia stilate non abbia interpretato il pensiero del collega. Il buon nome del sistema Puglia non deve essere disperso in giro per le polemiche: invito tuttavia l’assessore Gentile a raccogliere un apposito dossier sulla vicenda e a riferirne in Consiglio nella prima seduta utile”.