È una piccola rivoluzione, come sa bene chiunque abbia a che fare con il sistema dell’assistenza territoriale. «I servizi non cambieranno – garantisce l’assessore alla Salute, Donato Pentassuglia – e non si mettono in dubbio né i piani di zona né gli ambiti già individuati. Ma nei capoluoghi esiste una indubbia lentezza nell’attuazione delle politiche socio-sanitarie, perché pur essendoci un unico piano di zona si moltiplicano i referenti, ciascuno con una sua visione e con una sua interpretazione». È una posizione diplomatica, perché i problemi che si annidano nei distretti sono altri (vedi ciò che ha scoperto l’ispezione ministeriale su Altamura): servirebbe una riforma complessiva «che non può partire adesso – spiega Pentassuglia – perché in provincia intralcerebbe la gestione dei progetti già avviati».
Ieri Pentassuglia ha portato in giunta una lunga lista di provvedimenti: la nuova organizzazione dei dipartimenti farmaceutici e alcune delibere che riguardano l’appropriatezza delle prescrizioni (in particolare gli inibitori della pompa protonica). A questo proposito la prossima settimana l’assessore incontrerà i medici di base per chiudere il discorso già avviato sulla prescrizione degli esami strumentali e di laboratorio, con l’obiettivo di limitare le liste d’attesa. «Chiediamo – spiega Pentassuglia – che le ricette siano compilate con la giusta codifica, che ci sia una gestione corretta delle agende con i relativi codici di appropriatezza legati alle diagnosi, salvo la libertà dei vari servizi di gestire le agende dei controlli di routine che non devono intasare le liste di attesa». A questo proposito saranno effettuati due monitoraggi (28 febbraio e al 31 marzo), a seguito dei quali – annuncia l’assessore – «verranno presi gli eventuali provvedimenti correttivi.
Fonte:Gazzetta del Mezzogiorno