Puglia, rendiconto e assestamento bilancio, il dibattito in Consiglio regionale


Bene il rendiconto 2016 e l’assestamento del bilancio 2017 peraltro legittimato anche dal giudizio di parifica della Corte dei Conti, ma più spazio al “governo dei noi” rispetto “a quello dell’io”. Così Pino Romano (Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista) che ha chiesto per il dopo ferie una puntualizzazione politica al riguardo. “Non entriamo nel merito delle recenti nomine che rientrano nelle prerogative del Presidente della Giunta regionale, ma intendiamo farlo sugli obiettivi, i programmi e i criteri”. 


Anche Cosimo Borraccino (Noi a Sinistra per la Puglia) ha svolto un intervento politico, sottolineando il sostegno dato alla maggioranza fino ad ora (fatta eccezione per il Piano ospedaliero). Borraccino ha invitato il presidente Emiliano, sia pure nell’ambito della sua autonomia, a non fare riferimento ad ex esponenti del centro destra. “Rimane la nostra lealtà – ha aggiunto -, ma bisogna cambiare registro”. 
Sergio Blasi (PD) ha respinto un rilievo di Antonella Laricchia circa l’Osservatorio faunistico regionale definito come un “intervento localistico”. Il consigliere ha ricordato che l’inserimento della struttura rinviene da un emendamento firmato anche da lui che è stato recepito nella legge di bilancio 2017. L’osservatorio – ha precisato – ha relazioni e rapporti con istituti scientifici e universitari non solo italiani, ma internazionali, europei, statunitensi e di altre parti del mondo, quindi nessun intervento di natura localistica. 

L’esigenza di avere dal rendiconto anche un aggiornamento sui risultati ottenuti rispetto alle poste inserite in bilancio è stata espressa da tutte le opposizioni. Laricchia ha precisato che il suo gruppo sta lavorando alla realizzazione di una piattaforma informatica per mettere online anche i destinatari finali degli impegni di spesa dei bilanci della Regione Puglia. 

Ignazio Zullo (Dir) ha richiamato l’avanzo di amministrazione di 80 milioni che non si comprende se può essere utilizzato o meno. Non è possibile programmare meglio l’acquisizione delle entrate – ha aggiunto – in maniera tale che anziché avere degli avanzi che poi non possono essere toccati, si possa perlomeno alleviare lo stato di sofferenza dei pugliesi (tasse, ticket, etc)? 

Da un punto di vista contabile rendiconto e assestamento non presentano grosse criticità, secondo il capogruppo di Area popolare Giannicola De Leonardis. Tuttavia l’impressione è che si sta procedendo sul fronte della spesa con il freno a mano tirato. Ne è conferma il tesoretto di 80 milioni che però non puo’ essere immesso nella macchina regionale. 

Una serie di rilievi sono stati posti da Domenico Damascelli (FI) in riferimento, tra l’altro, alla macchina amministrativa regionale rispetto alla quale ha sollecitato la chiamata in servizio dei vincitori del concorso Ripam, le tasse esose a fronte di servizi pubblici precari (in particolare con riferimento al settore socio sanitario), lo sviluppo economico (le ricadute dei fondi che vengono erogati dalla Regione alle multinazionali) e alla forte condizioni di affanno in cui versa l’agricoltura pugliese. 

Infine Francesco Ventola (Dir), che ha richiamato il recente rapporto Svimez da cui risulta che la Puglia indietreggia, con particolare riferimento all’occupazione e agli investimenti industriali. Un accenno anche alla relazione della Corte dei Conti da cui risulta, tra l’altro, che tutti gli organismi regionali partecipati hanno chiuso il bilancio in attivo. Ventola chiede di sapere, alla luce di questi risultati lusinghieri, perché si è preferito sostituire alla figura dell’amministratore unico quella dal consiglio di amministrazione.