Più crescita e più deficit nel Def

Potrebbe slittare a domani il Consiglio dei ministri sulla Nota di aggiornamento al Def, il Documento di economia e finanza che costituisce la cornice della manovra da presentare ad ottobre. Il rinvio è legato ai dati sul Pil del 2016 che ieri sera l’Istat ha trasmesso al Governo e oggi saranno resi noi. Dati che contengono degli aggiustamenti rispetto alle tabelle pubblicate in passato.

Per il 2017 la crescita sarà fissata all’1,5%, in rialzo rispetto all’1,1% indicato ad aprile. Il prossimo 4 ottobre la Nota sarà discussa in Parlamento e al Senato i margini della maggioranza sono sempre risicati. Il voto dovrebbe essere diviso in due; il primo sulla relazione con cui l’Esecutivo chiede l’autorizzazione a far salire il deficit dall’1,2% all’1,8% del Pil, in modo da avere maggiori risorse. E’ il passaggio più rischioso perché richiede la maggioranza assoluta dei voti che al Senato significa 161 voti. Il secondo è quello sul Def vero e proprio. Le pensioni faranno l’ago della bilancia. Tutto dipenderà da come verranno utilizzate le scarse risorse disponibili.

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