OSPEDALI A RISCHIO INCENDIO: LE PROPOSTE DELLE REGIONI

 

 Ospedali a rischio incendio: le proposte delle Regioni

In principio fu un decreto ministeriale datato 18 settembre 2002 che conteneva le regole tecniche per la prevenzione degli incendi negli ospedali e nelle strutture sanitarie. Una norma che per quanto riguarda la Sanità è rimasta praticamente sulla carta.

A maggior ragione oggi, visto che il termine perentorio per la messa in sicurezza scadeva nel dicembre del 2007. Il risultato è che circa l’80% degli ospedali e delle Asl senza posti letto, ma con una superficie superiore ai 550 mq non è attrezzato e quindi non ha il certificato di prevenzione incendi.

La conferenza delle Regioni è quindi corsa ai ripari chiedendo al Governo di intervenire su una vicenda che alla base ha le difficoltà economiche in cui versano le aziende sanitarie. Il primo allarme è stato sollevato dalla Commissione salute in un documento del marzo scorso, approvato il 4 aprile dalla conferenza che «ha rappresentato l’esigenza di individuare soluzioni concrete per completare la messa in sicurezza di un settore così delicato per la collettività».

La prima preoccupazione è quella di “salvare” l’esistente: le strutture sanitarie – recita la relazione – che alla data di entrata in vigore del Dm del 2002 avevano ottenuto l’approvazione del progetto antincendio da parte dei Vigili del fuoco, devono essere messe in condizione di ultimare i lavori. E quindi devono poter disporre di sufficienti risorse per provvedere, anche gradualmente, alla messa in sicurezza dei locali.

Il documento si incarica quindi di indicare un percorso legislativo nell’ambito del quale si prevedano soluzioni-ponte come suggerito dalla conferenza. Ma anche «la previsione di un piano finanziario nazionale (eventualmente contenuto nello strumento legislativo di cui al punto precedente) che consenta la graduale realizzazione degli interventi di completo adeguamento alle misure di sicurezza antincendio di cui al Dm 18 settembre 2002 nonché la formazione del personale, necessaria per l’attuazione del programma di adeguamento, anche eventualmente con l’aggiornamento del decreto del ministro dell’Interno del 10 marzo 1998».