OSPEDALE MIULLI, IL 90% DEI CREDITORI DICE SI AL CONCORDATO PREVENTIVO

I creditori dell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari) hanno detto «sì» al concordato preventivo proposto dall’ente per evitare il fallimento. Alla mezzanotte di ieri sono scaduti i termini per votare e il 90% circa dei creditori si è espresso a favore della proposta di concordato preventivo per sanare i debiti di oltre 200 milioni di euro. Il giudice del tribunale di Bari Valentino Lenoci dovrà fissare l’udienza per l’omologazione del concordato che concluderà la procedura, ragionevolmente entro febbraio.

IL LAVORO DELLA SOCIETA’ — Le modalità di rientro dal debito sono state predisposte dalla società PricewaterhouseCoopers, su incarico dello stesso Miulli, rappresentato dagli avvocati Vincenzo Chionna, Domenico Liantonio e Silvia Maggio, e prevedono il pagamento integrale dei creditori ipotecari e privilegiati per circa 20 milioni di euro, e il pagamento dei chirografari nella misura del 35,9%, oltre alla continuazione ininterrotta dell’attività che consentirà di salvare i 1.300 circa posti di lavoro. Ai commissari giudiziali nominati dal Tribunale, Francesco Campobasso, Massimo Di Rienzo e Manuel Virgintino, il compito adesso – dopo aver seguito l’intera procedura – di stilare una relazione da sottoporre all’attenzione del giudice.

Fonte: Corriere Mezzogiorno