MOBILITÀ PASSIVA, ATTOLINI: “FINORA S’È RIDOTTA. E I DATI 2011 NON SONO NOTI”

ETTORE ATTOLINI – ASSESSORE PER LA SALUTE – REGIONE PUGLIA  

 Mobilità passiva, Attolini: “Finora s’è ridotta. E i dati 2011 non sono noti”


L’assessore alle Politiche della Salute, Ettore Attolini, ha diffuso la seguente nota: “Spiace rilevare che un’organizzazione importante come Confindustria diffonda informazioni infondate in un momento in cui è opportuno assumere atteggiamenti responsabili, nell’interesse dei cittadini”. Secondo Attolini infatti “la notizia secondo la quale la mobilità passiva del 2011 della Regione Puglia sia peggiorata è assolutamente priva di fondamento. Innanzitutto perché ad oggi nessuno conosce ancora i dati sulla mobilità passiva del 2011, dato che l’iter per la certificazione della mobilità si conclude il 31 maggio del 2012; in secondo luogo, poi, perché i bilanci delle ASL relativi al 2011, cui fa riferimento Confindustria, scontano la mobilità passiva del 2009, poiché nel riparto del Fondo Sanitario Nazionale, il Ministero computa la mobilità passiva dei due anni precedenti”.

“Si potrebbe trattare – spiega – quindi, di un clamoroso autogol di Confindustria, dal momento che la mobilità passiva del 2009 è stata determinata in un periodo in cui le Case di Cura non erano interessate dalle riduzioni previste dal Piano di Rientro 2010-2012 e addirittura si vedevano riconosciute le remunerazioni previste dalla normativa regionale per le prestazioni erogate extra-tetto”. “Va detto – prosegue l’assessore – ad ulteriore precisazione, che la mobilità passiva del 2010 è inferiore a quella del 2009, il che lascerebbe presupporre che la restrizione del budget a carico della sanità privata procuri addirittura un beneficio in termini di riduzione della mobilità passiva!

Si tratta, tuttavia, di un paradosso apparente, poiché la mobilità passiva della Regione Puglia, fisiologica se rapportata a quella delle altre regioni e alla media nazionale, è determinata da fattori socio-economici quali: la domiciliazione presso altre regioni di studenti e lavoratori, i flussi migratori determinati da ragioni economiche e, in parte, minimale, da esigenze di natura assistenziale. Queste considerazioni sono supportate dall’analisi dei ricoveri richiesti dai cittadini pugliesi in altre regioni (mobilità passiva) che fa rilevare una bassa incidenza di ricoveri ad alta complessità sul totale dei ricoveri richiesti in ospedali non pugliesi”.