MIULLI, LA PROPOSTA AVANZATA DAL COLLEGIO DEI COMMISSARI GIUDIZIALI DI RICONOSCERE IL 35,9% DEI CREDITI MATURATI, Ė IMPROPONIBILE ED INACCETTABILE

 COMUNICATO STAMPA

Crisi Ospedale Miulli

La proposta avanzata dal Collegio dei Commissari giudiziali di riconoscere il 35,9% dei crediti maturati, al 15 aprile 2013, da liquidare addirittura nei prossimi 5 anni, ė improponibile ed inaccettabile

Il Presidente Marchitelli: “aver responsabilmente garantito la continuità del servizio di fornitura ha prodotto come risultato finale il rischio oggettivo di chiusura delle imprese che attendevano i crediti maturati”

 

Bari, 13 Gennaio 2014I Fornitori ospedalieri AFORP, riuniti in assemblea sulla vertenza del “Miulli” assistiti dai propri consulenti legali, manifestano contrarietà alla proposta  avanzata dal Collegio dei Commissari giudiziali di riconoscere il 35,9% dei crediti maturati, al 15 aprile 2013, da liquidare addirittura nei prossimi 5 anni perché la ritengono improponibile ed inaccettabile. Crediti che sono maturati in diversi anni con la finalità di garantire prestazioni sanitarie di qualità sul territorio regionale ed evitare ai cittadini aggiunte liste di attese per le prestazioni mediche e mobilità sovra-regionali.

Nei giorni scorsi è pervenuta alle imprese la richiesta di aderire entro quindici giorni  al concordato preventivo, con la quantificazione dei crediti maturati. Fortissima la tensione e il disagio che si respira tra tutti i fornitori, che non si aspettavano una proposta irricevibile che crea inquietudine e disappunto perchè non è “giusto ammazzare le imprese per crediti maturati”.

“Una scelta la nostra molto dolorosa, ma necessaria per evitare l’effetto domino sul crack delle piccole  e medie imprese, che sono riuscite faticosamente a sopravvivere alla pesantissima crisi oltre la chiusura del sistema bancario”. Il  Presidente AFORP Giuseppe Marchitelli esprime così tutto il disagio dei piccoli imprenditori.

“Noi come cittadini e imprese non possiamo accollarci oltre  il ripiano di tutto quello che non funziona. Non possiamo pagare noi con un costo così alto per la gestione di una forte criticità.  Sui fornitori si tenta di scaricare responsabilità oggettive e dirette che invece appartengono ad altri. Oggi ci troviamo nell’impossibilità di trattare posizioni creditorie di anni, oltre registrazioni di addebiti di interessi passivi – asserisce il Presidente AFORP – difficoltà di rapporto con gli istituti di credito, diminuzione di competitività  dovute ai mancati pagamenti e precisando che le imprese fornitrici hanno già sostenuto rispetto agli anni trascorsi i costi  riferibili  al lavoro, ai beni, ai servizi e alla fiscalità”. 

“Rivendichiamo il diritto a continuare a fare impresa. Abbiamo per anni finanziato il “Miulli” – stigmatizza Marchitelli – continuiamo a tutt’oggi a garantire l’erogazione di beni e servizi,  per dare continuità,  ma non possiamo più tollerare, che sul destino delle nostre imprese e dei nostri dipendenti,si continui a giocare una partita caratterizzata dalla mancata assunzione di responsabilità nella gestione del caso “Miulli”. Chiediamo ogni tipo di impegno affinché si superi l’annosa criticità e vengano riconosciute misure adeguate  che chiudano positivamente l’intera vertenza.