MINISTERO DELLA SALUTE IN CURA DIMAGRANTE

 

 Un ministero più snello, con tre dipartimenti (invece dei quattro di oggi) divisi in 11 direzioni generali. Con meno dirigenti e una pianta organica in cura dimagrante e con un Ufficio generale nuovo di zecca non dipartimentale con competenze trasversali: dalle risorse all’organizzazione fino al bilancio.
Il restyling del dicastero alla Salute è contenuto nel regolamento di organizzazione che Palazzo Chigi ha licenziato a fine luglio e che ora andrà per i pareri di rito al Consiglio di Stato e alle commissioni competenti, la Affari sociali e l’Igiene e Sanità di Camera e Senato. Un riassetto atteso da tempo dopo il regolamento del 2003 che durante l’interregno del ministero del Welfare (quando la salute era stata accorpata) è rimasto in vigore. E che ora è il punto di paragone per questo decreto (un Dpr) che presenta – come spiega la relazione illustrativa – una serie di «innovazioni». Tra queste: la riduzione del 20% dei posti di funzione dirigenziale; l’accorpamento in un’unica direzione generale delle competenze che fanno oggi capo alla segreteria generale del Consiglio superiore di sanità e al segretariato nazionale per la valutazione del rischio della catena alimentare.
E infine, come detto, la riduzione del numero dei dipartimenti da quattro a tre, tutti di «peso sostanzialmente omogeneo»: scompare, infatti, quello della prevenzione e comunicazione. Il vecchio dipartimento sarà assorbito, in buona sostanza, dal nuovo della «Sanità pubblica e dell’innovazione» con 4 direzioni generali. Questo dipartimento sarà affiancato da quello della «programmazione e dell’ordinamento del Ssn» (sempre con quattro direzioni generali) e dal terzo che si occuperà di «sanità pubblica veterinaria, sicurezza alimentare e di organi collegiali per la tutela della salute». Che avrà, invece, tre direzioni generali in tutto.
Infine, quello delle “Risorse, organizzazione e bilancio” sarà un nuovo ufficio ad hoc “tuttofare”. Con compiti innovativi come l’archiviazione e la protocollazione informatica centralizzata, la gestione digitale dei flussi documentali e la logistica, «compresa, in prospettiva – avverte la relazione illustrativa del regolamento – il supporto alla realizzazione e al funzionamento del Centro polifunzionale per la salute pubblica, in corso di edificazione in Roma su terreno demaniale assegnato al ministero della salute e destinato sia alla raccolta di vaccini e di materiale profilattico sia alle attività di formazione e convegnistica in campo sanitario»