LOMBARDIA:PROBLEMA LISTE D’ATTESA, COMPLETAMENTE RISOLTO

 

MILANO – Il problema delle liste d’attesa in sanità è stato “completamente risolto in Lombardia”. E’ quanto ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni a margine del convegno su “Il contributo del privato nell’attuazione del piano socio-sanitario regionale”.

“Siamo la Regione – ha detto Formigoni – con i tempi d’attesa più bassi in Italia. In più abbiamo molte eccellenze sanitarie per cui numerosissimi pazienti da fuori regione vogliono venire a farsi ricoverare e curare nei nostri ospedali”.
“C’è dunque – ha proseguito il presidente – una pressione sulle nostre strutture ma nonostante questo i nostri tempi sono i migliori d’Italia e sono rispettati quasi nella loro totalità. La situazione di oggi non è minimamente paragonabile a quella che abbiamo ereditato 15 anni fa”.
La Lombardia ha fissato un limite massimo di 30 giorni per le prime viste e di 60 per le prestazioni strumentali (esami) che viene rispettato in una percentuale altissima, vicina alla totalità (97%). Va sottolineato inoltre che i medici di famiglia e i pediatri, qualora ritengano ci sia un caso di urgenza, possono richiedere che la prestazione sia garantita entro 72 ore dalla prenotazione, con l’applicazione del “bollino verde”.
Formigoni ha anche ricordato come la Lombardia stia inoltre dotando la propria sanità di nuovi centri, come quello inaugurato venerdì a Saronno per la cura delle malattie oncologiche che servirà un territorio con quasi 500mila abitanti.
“Con una delibera approvata a giugno – ha aggiunto l’assessore alla Sanità, Luciano Bresciani – abbiamo deciso che le strutture che non rispettano i tempi d’attesa sulle patologie a rischio devono sospendere l’attività in libera professione, cioè a pagamento, finché non rientrano nei tempi stabiliti”.
Questa decisione della Regione riguarda le prestazioni cosiddette “extra budget” (senza alcuna limitazione di rimborso), la maggior parte delle quali sono per i pazienti oncologici. Sempre con la delibera di giugno è stati anche stabilito che per tutte le altre prestazioni, la differenza tra le liste d’attesa in regime di Servizio Sanitario Nazionale e le liste d’attesa in regime di solvenza/libera professione non può essere superiore a 30 giorni. Per le prestazioni “extra budget” invece, già da tempo i tempi d’attesa delle attività svolte in regime pubblico non devono essere superiori a quelle svolte a pagamento.
Bresciani ha poi ricordato il problema di quei cittadini, e non sono pochi, “che prenotano le stesse visite ed esami in diverse strutture, provocando un allungamento dei tempi. Anche su questo stiamo intervenendo per migliorare ulteriormente una situazione già molto positiva”.