L’ASL LECCE SFORA IL BUDGET DELLA SPESA FARMACEUTICA

 

 LECCE – La Asl di Lecce è la più «spendacciona» della Puglia e la nostra regione si piazza fra le meno virtuose d’Italia per quanto riguarda la spesa farmaceutica. Salento intossicato dai farmaci? Non si può escludere. Se si guarda a quei 6 milioni e passa di euro che nel 2009 hanno «sforato» il budget della spesa farmaceutica della sanità leccese, il rischio non appare poi così lontano. Forse non si può parlare di pericolo per la salute in senso stretto, ma, dati alla mano, tutto lascia pensare che negli ultimi anni, nella provincia di Lecce si stia esagerando con le medicine, o meglio, con le risorse destinate al pagamento dei farmaci che vengono prescritti ai pazienti dai medici di medicina generale, dagli specialisti e dai dirigenti ospedalieri.

La differenza non è di poco conto. Da un esame più dettagliato della qualità della spesa, potrebbe emergere che la quantità di farmaci prescritti segue un tasso di crescita in linea con le altre Asl; mentre la qualità dei farmaci si discosterebbe dai normali trend. In altre parole, siamo proprio sicuri che nei nostri Distretti socio-sanitari, negli ambulatori medici e specialistici venga rispettato l’obbligo di prescrivere sempre i farmaci «equivalenti», quelli cioè che costano molto meno perchè è scaduto il brevetto della molecola?

Una cosa è certa: in provincia di Lecce la spesa farmaceutica continua a galoppare a ritmi forsennati e rischia di sommergere di molecole chimiche e di principi attivi l’intero Salento. L’anno scorso la vigilanza sulla prescrizione dei farmaci ha fatto registrare, nella sola Asl di Lecce, un aumento di oltre 6 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Siamo passati dai 180 milioni 141mila 53 euro del 2008 ai 186 milioni 272 mila 977 euro del 2009, con un incremento percentuale che sfiora il 3,5 per cento. Da considerare che nella regione Puglia si paga il ticket, a parte una ridotta fascia esente. E che la spesa, è bene precisare, non tiene conto degli esborsi a carico dei cittadini, vale a dire dei farmaci di fascia C, quelli che non vengono dispensati dal servizio sanitario nazionale.

Ma le sorprese non finiscono qui. Visto che i leccesi sembrano amare i record, ecco servita la «chicca»: la Asl di Lecce (che comprende tutta la provincia) si piazza al primo posto fra le 14 Asl della Puglia come spesa media ogni mille residenti. Ossia, la spesa farmaceutica territoriale (vale a dire sia le medicine che vengono distribuite in farmacia, sia quelle somministrate nelle strutture ospedaliere) ammonta a circa 215mila 607 per ogni mille residenti.

Come dire che ogni anno la regione paga 215, 607 euro per ogni abitante assistito del Salento (nel 2008 la spesa si era attestata attorno ai 213mila euro). Una spesa che pare inarrestabile, nonostante le lodevoli iniziative dell’assessore alle Politiche della Salute della Puglia, professore Tommaso Fiore, che nel novembre scorso aveva annunciato: «Approfondiremo tecnicamente l’introduzione di misure di controllo e di taglio alla spesa farmaceutica in Puglia; azioni concrete già individuate e da avviare a breve. Con gli operatori del settore discuteremo della revisione della distribuzione dei farmaci e di altri strumenti per rivedere la politica del farmaco a livello regionale ».

Nelle scorse settimane infatti, presso la direzione della Asl di Lecce, si è tenuta una delle riunioni che hanno lo scopo di approfondire nel dettaglio l’ar – ticolazione della spesa farmaceutica sul territorio. Anche perchè, e qui arriva u n’altra maglia nera, la regione Puglia, rispetto alle altre regioni in Italia, si colloca ai primi quattro posti per importo di spesa farmaceutica. Insieme a Calabria, Sicilia, Lazio e Campania. Tra le più virtuose, neanche a dirlo, la provincia autonoma di Bolzano, il Trentino Alto Adige, la Valle d’Aosta e il Friuli.