LA RICERCA SVEDESE: SANITÀ ITALIANA SOTTO METÀ CLASSIFICA. E IL SUD AFFONDA

 

 Hanno preso 18 Paesi europei e li hanno messi a confronto, classificando tutte e 172 le regioni che li compongono. E l’amara verità per l’Italia è venuta a galla senza pietà: siamo decimi per la qualità della nostra sanità pubblica, undicesimi per i «particolari vantaggi» del Ssn, addirittura tredicesimi per l’equità nell’offerta dei servizi. Italia delle cure pubbliche sotto la metà classifica, insomma. Ma c’è di più, e di peggio. Nel ranking tra le 172 regioni europee piantiamo le bandierine (nere) da vergogna: Calabria ultima (172° posto) per i «particolari vantaggi» della sua offerta, terzultima (170ma) sia per qualità che per equità. E a far corona già giù nel ranking, ecco il Molise, la Campania, la Sicilia, la Puglia. Piazzate negli ultimi 15 posti della graduatoria. Sempre loro, regioni in asfissia da maxi debito e da tagli che tagliano anche le cure ai loro cittadini. Un Sud della sanità che preoccupa sempre più.

Il Sud che affonda. I dati sono stati ri-presentati ieri al Cnel in occasione del consueto briefing annuale sulla qualità dei servizi delle pubbliche amministrazioni. A far da cornice l’analisi 2012 dell’università svedese di Goteborg sulla qualità della sanità in Europa. Ben 18 i Paesi europei coinvolti nello studio con le loro 172 regioni, esclusi i 9 (Cipro, Estonia, Finlandia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta e Slovenia) che non hanno fornito alcuna informazione anche a livello regionale. Un’analisi impietosa. Da cui l’Italia nel complesso si piazza con sempre più fatica nella parte medio-bassa della graduatoria. Ma con un grappolo sempre più consistente di regioni che pericolosamente affondano. Tutto il Sud, in pratica. Più il Lazio.

 Fonte:ILSOLE24ORE