LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, PUGLIA, DEBITO DELLE ASL È SCESO A 600 MILIONI

VINCENZO POMO – DIRETTORE AREA SALUTE – REGIONE PUGLIA 

 In data odierna, la Gazzetta del Mezzogiorno a firma di Massimiliano Scagliarini, ha pubblicato un interessante articolo che chiarisce la situazione dei debiti della regione nei confronti dei fornitori.

La Gazzetta del Mezzogiorno, Puglia, debito delle Asl è sceso a 600 milioni

BARI – «Altro che bacchettate, probabilmente in Puglia siamo stati i più veloci d’Italia a utilizzare i soldi per pagare i fornitori». Ai dati del ministero dell’Economia – e alle critiche piovute dal Pdl – la Regione risponde con altri dati, quelli snocciolati da Vincenzo Pomo: «La rendicontazione della spesa – dice il direttore dell’assessorato alla Salute – è stata inviata alla Cassa depositi e prestiti 5 giorni dopo l’accredito dei soldi, con un elenco di oltre 600 pagine delle fatture pagate. In realtà avevamo pagato addirittura prima, perché proprio per tenere fede agli impegni con il ministero la Regione aveva provveduto ad erogare un’anticipazione con fondi propri».
La vicenda riguarda il prestito di 185,9 milioni che la Puglia ha ottenuto dal ministero dell’Economia per abbattere i debiti del sistema sanitario. Debiti che, dice la Regione, sono ormai stati ricondotti nell’alveo dell’ordinarietà. Le operazioni straordinarie sono servite a liquidare tutte le fatture insolute al 31 dicembre: «Restano – dice Pomo – circa 600 milioni, che rappresentano il normale debito commerciale delle aziende sanitarie: ci auguriamo di riuscire a pagare tutti entro fine anno, se ci sarà la disponibilità di cassa del fondo sanitario nazionale». E così adesso la Puglia è nella lista (corta) dei buoni pagatori: lontana anni luce da Lazio, Sicilia e Campania (i cui debiti oscillano tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro), ma anche dal Piemonte che al ministero dell’Economia ha dovuto chiedere quasi 800 milioni di euro.

Naturalmente la situazione varia, e di molto, tra le diverse aziende sanitarie. La Asl di Bari, la più grande della Puglia e la quarta d’Italia, ha infatti dimezzato i suoi tempi di pagamento, mentre a Foggia (Asl e Ospedali Riuniti) la situazione resta critica. Il problema è che ormai le multinazionali chiedono sistematicamente l’applicazione della direttiva europea sui pagamenti, che prevede la decorrenza automatica degli interessi di mora oltre i 60 giorni di ritardo: anzi, viste le cifre in gioco (oggi siamo a circa l’8% annuo), il ritardo comincia a diventare conveniente. Proprio per questo la Regione ha chiuso una serie di transazioni con grossi fornitori farmaceutici, che in cambio di un abbattimento cospicuo del debito pregresso hanno rinunciato agli interessi e (in almeno un caso) hanno anche «abbuonato» le centinaia di mini-fatture (2-300 euro) emesse negli ultimi 10 anni. Ed è proprio grazie a queste transazioni se in alcuni casi sono stati coperti i pag  amenti f  ino a marzo-aprile del 2013.

L’operazione di abbattimento del debito ha ovviamente un impatto enorme sull’indotto della sanità, ma anche sui conti della Regione perché permette di ridurre il costo finanziario del sistema. Ma anche di spuntare condizioni di maggior favore quando si contratta con i fornitori: e la Puglia, con un fondo sanitario da 7 miliardi l’anno, è un «cliente» importante per i big del settore.

I dati del ministero dell’Economia (secondo cui i pagamenti delle Regioni, a fronte di prestiti già erogati per 5 miliardi, ammonterebbero a zero euro) avevano innescato le critiche di Rocco Palese. L’ex capo dell’opposizione, oggi capogruppo Pdl nella commissione Bilancio di Montecitorio, prende atto delle precisazioni della Regione: «Non c’è stata alcuna polemica – dice – ma solo una semplice sollecitazione affinché si accelerassero i pagamenti. Non ho mai detto che la Regione non ha proceduto ad effettuare tutti gli adempimenti necessari per ottenere l’erogazione dei 186 milioni, sono le Asl che ancora non hanno materialmente pagato le imprese che vantano crediti nei confronti del sistema sanitario». Ma la Regione garantisce che questo è già avvenuto. «Ne sono lieto – replica Palese -, soprattutto perché a questo punto potremo aspettarci che per per il 2014 siano ridotte le addizionali Irpef a carico dei cittadini pugliesi, che valgono da sole 270 milioni di euro».