La fuga dei giovani costa l’1% del Pil

Il Centro studi Confindustria rivede al rialzo la stima del Prodotto interno lordo per il 2017. La previsione per l’anno in corso indica un aumento del Pil dell’1,5% e dell’1,3% nel 2018. Dati entrambi ritoccati al rialzo dello 0,2% rispetto a quanto detto tre mesi fa da Viale dell’Astronomia. La stima più generosa, in linea con il Mef, discende dal buon andamento del secondo trimestre. Segnali positivi arrivano dagli investimenti delle imprese che si mostrano dinamici. Insomma, ci sono le fondamenta per aumentare il potenziale di crescita. Ma la preoccupazione più grossa è rappresentata dalla bassa occupazione giovanile. I giovani occupati risultano essere, secondo l’età, tra il 10 e il 17% in meno rispetto alla media dell’area euro. Tradotto significa tassi di emigrazione crescenti, un’emorragia di capitale umano calcolata in 14 miliardi di euro, ossia quasi un punto di Pil all’anno. Sono 51mila gli under 40 emigrati all’estero nel 2015, in continua crescita dai 21 mila del 2008.