La comunicazione come strumento di lavoro del medico

Relazione Medico – Paziente”

La comunicazione come strumento di lavoro del medico

 

Sempre più, al giorno d’oggi, ciò che fa la differenza nella qualità delle proprie giornate lavorative, come nella vita, è la capacità di comunicare in modo incisivo, rapido ed efficace. L’efficace della comunicazione può impattare in maniera determinante, anche sullo stress da lavoro correlato.

Non fa eccezione la professione del medico.

Un efficace approccio alla patologia passa attraverso una corretta diagnosi, che si rivela essere un momento fondamentale del rapporto medico-paziente.

Ogni giorno migliaia di medici incontrano migliaia (o forse milioni) di pazienti. Sono poche le professioni in cui si entra in contatto con una varietà umana pari a quella in cui si imbatte un medico. Tanti esseri diversi per sesso, età, estrazione sociale, cultura, etnia, condizioni fisiche e psicologiche.

Ciò rende complesso assolvere il compito primario del professionista della salute, vale a dire la raccolta delle informazioni necessarie per accertare i sintomi, riconoscere la patologia e decidere il trattamento terapeutico più adeguato.

Ecco perché la qualità della comunicazione tra il Medico ed il Paziente riveste una crescente importanza tanto da assumere una valenza strategica, fino a poter essere considerata un vero e proprio strumento di lavoro.

E’ con il processo di comunicazione che il professionista della salute raccoglie le informazioni necessarie per fare una diagnosi, costruisce l’alleanza terapeutica con il paziente e condivide il piano terapeutico.

Se poi si considera anche la mole di lavoro, il coinvolgimento emotivo, i turni talvolta massacranti e le enormi responsabilità che gravano sul medico è facile comprendere l’elevato stress a cui si è sottoposti.

Appare quindi evidente che avere competenza di comunicazione, e di intelligenza emotiva, può facilitare enormemente il compito del medico, che può individuare più rapidamente e con maggiore precisione i problemi dei pazienti; questi ultimi, poi, sono più soddisfatti perché si sentono “compresi” e, quindi, diminuiscono la paura, l’ angoscia e la predisposizione all’ansia e alla depressione.

Infatti, l’atto della consultazione medica si basa su una comunicazione a due vie; il medico, tuttavia, di solito è in una posizione di forza in quanto il dialogo avviene con una persona fragile, indifesa e ansiosa, che chiede aiuto e, quindi, si trova in una situazione di svantaggio psicologico. In tale stato può essere portato a nascondere il proprio pensiero o ad ostentarlo fuori misura per attirare l’attenzione.

Pertanto il medico si trova a doversi assumere la maggiore responsabilità del successo o meno della comunicazione. E’ il medico che adeguando la propria comunicazione all’interlocutore,  può decodificare efficacemente i messaggi che gli giungono e utilizzare il feed-back per ottimizzare il flusso comunicativo.

Ancora più peculiare è la comunicazione medico-paziente in ambito pediatrico, nel quale le figure coinvolte sono molteplici: il medico, il paziente-bambino ed i genitori; in tali circostanze è maggiore la possibilità che possano crearsi delle “dissonanze” tra le parole dei familiari e l’atteggiamento del bambino.

Peraltro il medico viene richiesto l’ulteriore sforzo di adeguare il proprio stile comunicazionale in relazione alla natura della visita, alle varie fasi di essa (anamnesi,  diagnosi e prescrizione) e alle competenze socio/culturali dell’interlocutore.

Così come gli incontri/visite hanno un diverso clima emotivo: vi sono colloqui che si possono considerare di routine dal basso impatto emotivo, altri in cui vi è la necessità di comunicare la presenza di una malattia cronica o la complessità di un percorso terapeutico.

Nella diverse circostanze un ruolo fondamentale nella qualità della relazione che si instaura tra il medico ed il paziente è rappresentato dal rapporto di fiducia, la cui qualità ed intensità è direttamente proporzionata alle capacità comunicative e relazionali del medico.

Pertanto, il medico dotato di una comunicazione efficace oltre ad avere maggiori possibilità di ottimizzare i tempi della relazione con il paziente, ottenere una maggiore compliance ed essere più efficace,  potrà gestire al meglio lo stress ad essa correlata. Ed in ultimo, sarà più soddisfatto e vivrà meglio la propria professione.

 

 

Grazie Dott.ssa Alessandra Mattioni mental coach e Counselor per la gentile collaborazione .