INTRAMOENIA, LA SANITÀ TRA PUBBLICO E PRIVATO: UN BUSINESS DA 1,25 MILIARDI

 

 Un business da 1,25 miliardi di euro, ma anche un’opportunità per i medici e per i cittadini, che possono scegliere da chi farsi curare. In sostanza una miniera d’oro per alcune strutture sanitarie, che però rischia di essere vanificata da una regolamentazione ancora poco chiara, con il conseguente rischio di scarsa trasparenza degli introiti e delle spese, e da macroscopiche differenze regionali.
È questo l’ultimo quadro in chiaroscuro sulla libera professione intramuraria tracciato recentemente dall’Agenas, l’agenzia regionale per i servizi sanitari regionali, che oggi torna d’attualità dopo le dichiarazioni del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che ha sottolineato la necessità di modificare la legge, poco limpida e trasparente. Secondo l’analisi dell’Agenas, l’80% dei ricavi di una struttura sanitaria per le prestazioni erogate deriva dalla libera professione che i medici esercitano in intramoenia (in media il 95% di tutti i camici bianchi, in ogni Regione). Una percentuale che, in contanti, si traduce in 1.258.163.000 euro nell’anno 2008, con una crescita del 79,6% rispetto al 2001.

Numeri importanti, che però per l’88% servono a coprire i costi. Sotto accusa, dunque, la legge attuale, pubblicata in G.U. nell’agosto del 2007 (Governo Prodi), che prevede che l’esercizio dell’intramoenia sia svolto all’interno di strutture pubbliche o private convenzionate, che le prenotazioni delle prestazioni in regime libero-professionale siano sempre gestite da personale dell’azienda sanitaria, e che gli onorari per l’attività libero professionale siano sempre riscossi sotto la responsabilità dell’azienda e concordati tra azienda e medici. Ma novità sulla libera professione sono contenute nel ddl sul Governo clinico, tornato in commissione Affari sociali dopo molte polemiche e una pioggia di emendamenti da parte delle opposizioni. Novità contestate in particolar modo dalle sigle sindacali mediche, che hanno paventato il rischio di una deregulation a danno della salute dei cittadini.