IN ARRIVO LA RIVOLUZIONE NELLE ASL

 

 SELEZIONE rigorosa da parte di un comitato di tre tecnici, due dei quali non sono pugliesi. E poi la scelta della politica sulla base di un elenco di idonei fatto dalla commissione: «Il peggio che può capitare, così, è di scegliere il peggiore dei migliori» sorridono nei corridoi della Regione. Dopo due anni scanditi più dalle inchieste giudiziarie che dai provvedimenti legislativi, la sanità pugliese ha deciso di cambiare le regole per la scelta dei manager delle Asl. Nel giro di una settimana il governo chiederà ai direttori generali di rassegnare le loro dimissioni nelle mani dell’ assessore alla Salute, Tommaso Fiore. I manager in carica continueranno a lavorare fin quando la giunta non sceglierà i nuovi nomi. Dovrebbe accadere tra agosto e settembre, quando cioè la commissione di esperti che si è insediata ieri terminerà il proprio lavoro. Gli uomini scelti per questo nuovo corso sono il professor Roberto Vaccani, docente alla Bocconi, tra i maggiori esperti in Italia nella selezione del personale; Fulvio Moirano, direttore generale dell’ Agenzia nazionale della salute, uno dei più stretti collaboratori del ministro Ferruccio Fazio.

L’ unico pugliese è il professor Vittorio Dell’ Atti, indicato dal mondo delle università locali. I tre tecnici consegneranno nel giro di pochi giorni i criteri di selezione sui quali verranno valutati i 387 manager che sono inseriti nell’ elenco della Regione pubblicato il 20 maggio scorso nel bollettino ufficiale. I criteri dovrebbero essere molto restrittivi. Il numero dei candidati si dovrebbe così restringere di molto. Gli idonei dovranno affrontare a quel punto un colloquio orale con i tre esperti. La commissione incrocerà dunque gli esiti delle prove e darà un proprio giudizio, consegnando alla giunta regionale un elenco di idonei. È su questi nomi che la politica dovrà scegliere sulla base di un criterio fiduciario e puramente discrezionale. Le modalità di selezione volute dalla Regione rappresentano un esperimento in Italia, tanto da meritarsi l’ attenzione del ministero: se il modello funziona, potrebbe essere esportato in tutta Italia. Intanto si è aperta la corsa al toto nomine. Gli attuali direttori generali sono tutti nella lista dei 387. È possibile che alcuni di loro, qualora superino l’ ostacolo della commissione, possano essere riconfermati dalla giunta. Non è un mistero che tra gli uscenti i più apprezzati siano Vitangelo Dattoli al Policlinico, il direttore generale della Asl di Bari, Nicola Pansini e quello di Taranto, Domenico Colasanto. Il lavoro di Tommaso Moretti a Foggiaè stato molto apprezzato, ma il manager non dovrebbe essere della partita per ragioni di età (ha 70 anni). Tantissimi i nomi della lista: ci sono vecchie conoscenze come Portaluri, Morlacco, Urago o new entry molto accreditate come il tedesco Thomas Schael, un passato da direttore generale a Crotone prima di essere allontanato dalla giunta regionale. Schael collaborò poi con gli investigatori nell’ ambito dell’ indagine che portò all’ arresto del suo successore. L’ affare delle nomine sembra però secondario in questo momento negli uffici dell’ assessorato regionale alla Sanità. L’ allarme riguarda principalmente i conti: la nuova manovra regalerebbe alla Puglia, così come a tutte le altre regioni, una situazione impossibile da sostenere. «Passeremmo da una opera di razionalizzazione dei servizi spiega l’ assessore Fiore-a una di razionamento». Tradotto bisognerà tagliare (1.600 posti letto) e chiudere ovunque. – GIULIANO FOSCHINI

Da Repubblica del 29-05-2010