GIUSEPPE MARCHITELLI – PRESIDENTE AFORP |
COMUNICATO STAMPA Una nuova tegola si abbatte sulle imprese della Puglia: niente certificazione del credito per regioni sottoposte ai piani di rientro Il Governo Monti colpisce, ancora una volta, le piccole e medie imprese del Sud I crediti nei confronti degli enti del Servizio sanitario nazionale delle regioni sottoposte a piano di rientro dai disavanzi sanitari, restano esclusi dai meccanismi di “certificazione del credito”, in base al Dm Economia del 25 giugno 2012. Lo ha stabilito – in modifica della normativa originaria – il Dm dello stesso dicastero dello scorso 19 ottobre pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 259 del 6 Novembre 2012. Il Presidente AFORP Giuseppe Marchitelli stigmatizza: “Siamo considerate imprese di serie B destinate a chiudere i battenti. Siamo ormai sulla scialuppa di salvataggio”. Bari, 08 Novembre 2012 – “Siamo considerate imprese di serie B lasciate al nostro destino; il Governo Monti ci ha beffati per la seconda volta escludendoci dalla certificazione del credito perché operiamo in regioni sottoposte al piano di rientro in sanità. Si usano due pesi e due misure, un provvedimento iniquo e ingiusto. Le risorse investite avremmo voluto che tornassero nelle nostre casse quanto prima!”. Giuseppe Marchitelli, Presidente AFORP, a seguito di quanto stabilito, in modifica della normativa originaria, dal Dm del Ministero dell’Economia dello scorso 19 ottobre pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 259 in data 06-11-2012, che esclude i crediti maturati in regioni sottoposte a piano di rientro in sanità, mostra tutta la sua contrarietà al provvedimento ma pone, nello stesso tempo, il problema della sopravvivenza delle piccole e medie imprese del Sud. La modifica è stata stabilita sulla base della normativa originaria, il Dm Economia del 25 giugno 2012, i cui crediti nei confronti degli enti del Servizio sanitario nazionale delle regioni sottoposte a piano di rientro dai disavanzi sanitari, restano esclusi dai meccanismi di “certificazione del credito”. “Non ci aspettavamo questa nuova tegola che potesse abbattersi come un boomerang sulle nostre imprese e ne compromettesse il futuro. Abbiamo per anni finanziato, con i nostri crediti il sistema sanitario pubblico, e si immaginava che un giorno tutto potesse rientrare per ridare fiducia al mondo dell’impresa, ossigeno alle casse delle nostre aziende. Invece il nuovo provvedimento ci penalizza ulteriormente, perché, difficilmente farà rientrare i nostri crediti, in considerazione di gravi problemi di liquidità che attraversano le aziende sanitarie locali e le aziende ospedaliere pubbliche e private e soprattutto lo Stato italiano”. Il Presidente Marchitelli prosegue nella sua lucida e spietata critica al Governo Monti: “stiamo pagando un prezzo salatissimo con i ripetuti tagli effettuati con i reiterati decreti legge sulla Spending Review che ci schiacciano verso il basso finanche a mettere in discussione la nostra esistenza”. Il Presidente AFORP muove critiche anche ai Parlamentari pugliesi e meridionali i quali “non hanno saputo difendere il valore delle piccole e medie imprese e si sono lasciati scivolare addosso anche l’ultimo sopruso, con l’esclusione delle imprese, che operano in regioni sottoposte al piano di rientro. E tutto ciò accade, proprio in questi giorni, in cui il Governo Monti aveva aperto a qualche spiraglio di luce, con il recepimento della Direttiva Europea sui pagamenti delle fatture entro 30-60 giorni. Ma anche su questo provvedimento aspetteremo, proprio come san Tommaso, i primi mesi del nuovo anno per verificarne l’efficacia del provvedimento approvato e se entrerà pienamente in vigore“. Ricordiamo che sono otto le regioni escluse dal provvedimento del Ministero dell’Economia: cinque con la sanità commissariata che sono Lazio, Campania, Molise, Abruzzo e Calabria e altre tre sotto piano di rientro dai debiti, Puglia, Sicilia e Piemonte. “La nostra è una battaglia lunga e difficile che abbiamo ingaggiato con il Ministero dell’Economia, sin dal Luglio scorso, con contatti diretti, quando una prima circolare ci informava sulle opportunità di chiedere la certificazione del credito, salvo poi, ci veniva negato il diritto al credito perché operavamo in regione sottoposto al Piano di Rientro”. “Per le imprese pugliesi non vi è stata nessuna possibilità di accedere a tale opportunità. Una dura condanna sui crediti del passato per le nostre imprese”. “Ora cosa potremo fare”? Si chiede infine il Presidente Marchitelli. “Ci auguriamo che i Parlamentari pugliesi si facciano promotori di iniziative e interrogazioni con l’obiettivo di far riconsiderare la problematica coinvolgendo il ministero dell’Economia e rimuovere queste criticità. Siamo davvero sulla scialuppa di salvataggio. E’ l’ultima nostra speranza”.
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