Giù il tasso di ospedalizzazione

Ricoveri ospedalieri. Prosegue la discesa. Nel 2014 -3,2%. Rispetto al 2001 quasi il 30% in meno. Il Rapporto SDO del Ministero

Scendono anche dell’1,8% le giornate erogate. Giù il tasso di ospedalizzazione. I tempi di degenza rimangono più o meno stabili. Ridotti i ricoveri inappropriati del 6,3% e gli errori nella compilazione dei moduli. Dopo il parto il maggior numero di ricoveri in acuti è per infarto, ictus, edema polmonare e insufficienza respiratoria. In regime diurno la principale causa è la chiemioterapia. Una giornata di degenza “costa” 456 euro. IL RAPPORTO
01 SET – Prosegue il calo dei ricoveri in ospedale. Se nel 2013 erano scesi del 4% rispetto al 2012, il trend continua anche nel 2014: ne sono stati effettuati 9.526.832, per un totale di 63.129.031 giornate, con una riduzione rispetto al 2013 di circa 315 mila ricoveri (-3,2%) e 1.184.000 giornate (-1,8%). E’ quanto illustrato nel Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero (Dati SDO 2014), a cura dell’Ufficio VI della D.G. programmazione sanitaria del Ministero della salute. Il report analizza anche l’andamento nell’ultimo decennio. Dal 2001 al 2006 (vedi tabella in fondo) l’andamento sostanzialmente costante, intorno a 13 milioni di dimissioni e poco più di 11 milioni di giornate, mentre a partire dall’anno 2007 si osserva una chiara e costante diminuzione, ottenuta grazie alle politiche di riduzione dell’inappropriatezza dell’ospedalizzazione, e di trasferimento ad altri setting assistenziali. Nel 2014 i valori si attestano su circa 9,5 milioni di dimissioni (il 27% in meno rispetto ai 13 mln del 2001) e poco più di 63 milioni di giornate erogate.

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