FRIOLO: “PERCHÉ IN PUGLIA NON SI È IN GRADO DI GARANTIRE I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA SANITARIA”

MAURIZIO FRIOLO – CAPOGRUPPO NCD – REGIONE PUGLIA 

 Friolo: “Perché in Puglia non si è in grado di garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria”  

“Lo dico da anni: la sanità pugliese è ammalata gravemente. E’ sbagliata la cura ma anche il metodo organizzativo difetta molto. E pensare che Vendola era riuscito a diventare governatore della Puglia promettendo proprio una sanità migliore capace di prestare attenzione e soddisfare le esigenze dei cittadini. Ora è finanche il Ministero delle politiche per la salute che straccia il velo della menzogna con cui il leader di Sel ha tentato di coprire il caos nella gestione della sanità pugliese in questi lunghi nove anni di potere accentratore”. E’ quanto dichiara Maurizio Friolo, capogruppo del Nuovo centrodestra in Consiglio regionale e vice presidente della Commissione regionale sanità.
 
“Ora – afferma Friolo – ci sono i dati del Ministero delle politiche per la salute a confermare le nostre accuse e a giustificare le reiterate rivendicazioni che in questi anni abbiamo fatto in difesa del diritto alla salute dei cittadini. E’ il Ministero, infatti, che nel valutare tutte le regioni d’Italia colloca la Puglia al terzultimo posto della classifica nazionale. Insomma, purtroppo siamo diventati fanalino di coda e peggio dei pugliesi stanno soltanto calabresi e campani. E’ sempre il Ministero che dichiara l’incapacità della Puglia, rispetto alle altre regioni, di garantire i livelli essenziali di assistenza (LEA) confermando, indirettamente, quanto siano quindi giustificate le lamentele dei cittadini, degli ordini provinciali dei medici e dei vari sindacati del personale medico e paramedico. Non c’è un solo indicatore nella valutazione dei LEA che vada a premiare la gestione Vendola.

 E di elementi che concorrono al giudizio finale ce ne sono addirittura 21, tra cui la copertura dei vaccini, per i bambini e per l’influenza, screening oncologici, assistenza ai malati cronici, agli anziani e ai disabili, diffusione di esami specialistici, tasso di ospedalizzazione, rapidità degli interventi di emergenza delle ambulanze, prevenzione degli incidenti sul lavoro, posti letto nelle residenze per anziani, percentuali di ricorso al parto cesareo. C’è da chiedersi – continua Friolo – cosa sarebbe accaduto se oltre al monitoraggio dei 21 indicatori il Ministero avesse preso in considerazione pure la tempistica sul ripristino del funzionamento degli ascensori nell’ospedale “A. Perrino” di Brindisi. Un’emergenza che, oltre ai disagi per pazienti ricoverati e personale ospedaliero, ha causato inchieste giudiziarie per l’accertamento di responsabilità in taluni casi di decessi imputabili, forse, ai ritardi conseguenti al perdurare del blocco degli ascensori.


Si parta dal dato di certezza, cioè che la sanità pugliese è governata in modo pessimo, e si faccia in modo di porvi rimedio al più presto perché la salute dei cittadini è un bene da salvaguardare con priorità assoluta.