LAVORO. Domanda e offerta: Italia maglia nera dell’Ue I dati sulla disoccupazione italiana sono ormai tristemente noti e si aggirano, attualmente, sul 12%; sul 41,6% se parliamo di quella giovanile. E’ ormai noto anche il fatto che qualunque soluzione legata alla modifica delle normative che regolano il mercato del lavoro non potranno sortire che effetti modesti, se prima non ci sarà la ripresa. Eppure, da un’indagine condotta da McKinsey, emerge come alla situazione abbiano contribuito non poco le pecche del nostro sistema. Ben il 47% dei datori di lavoro italiani – la percentuale più alta tra i Paesi Ue -, infatti, sostiene che le aziende che dirigono sono spesso danneggiate dall’incapacità di trovare il personale adatto; per farsi un’idea, lo stesso problema riguarda il 45% delle imprese greche e il 26% di quelle tedesche. Ciò significa che in Italia non è solo alta la disoccupazione, ma anche la discrepanza tra domanda e offerta. I giovani escono dalle scuole o dalle università senza sapere se e dove si trovano le aziende che hanno bisogno delle loro competenze, mentre le aziende non sanno dove rivolgersi per assumere lavoratori con determinate qualifiche.
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