DAMONE A FIORE: “SE SI ATTUANO I PAL, LA REGIONE RISCHIA IL COLLASSO”

 

 Una nota del presidente consiliare del gruppo La Puglia prima di Tutto, Francesco Damone. “Discutere contemporaneamente dei Pal (i Piani attuativi locali) di tre Asl, significa voler andare ad una valutazione solo di ordine generale e generico senza entrare nel merito delle gravi carenze che uno strumento di programmazione strategico come il Pal non dovrebbe affatto presentare.

Si vuole approvare il Piano attuativo della Asl Foggia che presenta invece dei vuoti (anzi sarebbe meglio dire voragini) talmente pesanti da indurre a pensare che non sia stato nemmeno letto da chi poi lo ha approvato (stiamo parlando di 158 pagine di intensa scrittura, con grafici e schede).
Non è possibile infatti che in un Pal, la cui attuazione riguarderebbe il triennio 2009/2011, sia completamente ignorato qualunque progetto sul fenomeno demografico più importante del secolo dal punto di vista sociale e sanitario e cioè l’invecchiamento della popolazione.
Accanto al “progetto anziani”, come logica conseguenza, avremmo dovuto trovare per lo meno una bozza di progetto sulle patologie croniche che, ricordo, sono la seconda causa di morte e la prima nella classifica della spesa per mobilità passiva rappresentata dai tumori.
Sembra che il problema degli anziani e quello delle malattie tumorali nella Asl Foggia abbia subito un processo di esorcizzazione. Sembra quasi che questi problemi non esistano.
Ma vorrei fare ancora un altro esempio.
Una delle voci di spesa più importanti per quanto riguarda la mobilità passiva nella nostra provincia è costituita dalla riabilitazione.
Bene. Nel Pal della Asl di Foggia non è stato previsto nessun posto letto pubblico di riabilitazione neuro-motoria (Cod. 56) né tanto meno nessun posto letto di riabilitazione intensiva per cerebrolesioni acquisite, del tutto assenti nel nord della Puglia.
Per non parlare poi della programmazione ospedaliera.
A fronte di una spesa del 50% del bilancio, la distribuzione dei posti letto occupa non più di quattro paginette ed una scheda, su 159, dell’intero Pal.
Senza voler entrare nel merito dello strabismo programmatorio a favore dell’area di Cerignola-Manfredonia (dove sono stati attivati nuovi reparti e posti letto, dimenticando però di adeguare le piante organiche) è di comune acquisizione l’aspetto strategico degli ospedali moderni non più rappresentato dai posti letto, ma dalla qualità e dalla tipologia dei servizi di supporto e diagnostici.
Infatti è stato totalmente omesso (nemmeno uno specchietto) di programmare i servizi (laboratori di analisi, anatomia patologica, centri trasfusionali, Endoscopia digestiva, farmacia ospedaliera, ecc.). Niente, assolutamente niente.
Chi ha redatto il Piano, sembra che non abbia mai sentito parlare di ospedali.
Un altro esempio?
Nell’ospedale di San Severo è stato appena collaudata l’emodinamica per un investimento di oltre due milioni di euro. I relativi esami vanno eseguiti in regime di ricovero.
Bene, che fa il Pal della Asl di Foggia?
Anziché prevedere un aumento dei posti letto (oggi già occupati al 100%) da 12 a 15, prevede una diminuzione (da 12 a 10).
Nel territorio, poi, non è mai stato citato uno dei più importanti servizi di prevenzione a favore dei giovani come la medicina dello sport.
Infine nel Piano attuativo della Asl di Foggia non esiste uno straccio di proposta progettuale.
In questo mare di parole e di vuote enunciazioni non si comprende come si voglia risolvere il problema legato alla integrazione ospedale-territorio, né come si voglia, nei fatti, valorizzare il ruolo del medico di medicina generale quale attore principale della presa in carico del paziente e vero modulatore della spesa sanitaria verso obiettivi di massimo risultato al minimo costo. Tra l’altro il medico di medicina generale può essere l’unico, se dotato degli idonei strumenti, in grado di controllare il ricorso al ricovero improprio negli ospedali e nelle strutture residenziali.
È trascorsa ormai la legislatura e il voler accelerare oggi l’iter dei Pal significa che anche un professionista serio, che dall’inizio dell’attività di questa maggioranza ha inciso nella politica sanitaria, viene pressato dalle esigenze squallide di adottare provvedimenti esecutivi privi di ogni  incidenza sostanziale.
Forse consapevoli della sconfitta molto realistica, intendono aggredire le fallite finanze della Regione (6mila miliardi di vecchie lire).
L’eventuale attuazione dei Pal delle Aziende porteranno la Regione Puglia al collasso economico e alla morte della democrazia, perché caro assessore Fiore questo significa rovina, vergogna, prepotenza e annullamento della democrazia”.