Il ministro dell’Economia Giovanni Tria e i tecnici di Governo cominciano a ipotizzare le eventuali aree dalle quali attingere le risorse necessarie per costruire la manovra autunnale da 30-35 miliardi.
E continuano a escludere correzioni estive, in aggiunta al già previsto congelamento in via permanente per quest’anno dei 2 miliardi di tagli ai ministeri.
Un punto di partenza sarebbe rappresentato da una dote minima di almeno 12 miliardi.
Circa un terzo (4-5 miliardi) sarebbe garantito dalla riduzione degli sconti fiscali, altri 3-4 miliardi dovrebbero rimanere in cassa per effetto della minore spesa che verrà contabilizzata rispetto gli stanziamenti previsti dai fondi per reddito di cittadinanza e quota 100.
Risorse di analoga entità dovrebbero essere infine recuperate con la nuove fase di revisione della “spesa comprimibile”.