Congresso Fimmg, la relazione di Anelli

 

 

“Basta con la violenza! Vi chiedo di gridarlo insieme a me, Basta con la violenza! È un grido che viene fuori da tutta la classe medica in qualsiasi parte d’Italia, tutti i medici continuano a sollecitare l’intervento delle pubbliche autorità perché introducano in tempi brevi provvedimenti come quelli in discussione in queste ore e in questi giorni in Parlamento”.

Si è aperto con questo grido, che ha squarciato il minuto di silenzio dedicato a Giovanni Palumbo, a Paola Labriola, a Roberta Zedda, a tutti i medici caduti per mano di pazienti diventati assassini mentre esercitavano la Professione, la relazione del presidente della Fnomceo Filippo Anelli al 75.esimo congresso nazionale della Fimmg, la Federazione dei Medici di Medicina Generale in corso di svolgimento a Cagliari.

“Sono qui a portarvi il saluto del Comitato centrale – ha proseguito Anelli – che rappresenta un’organizzazione fondamentale per la professione medica. Il futuro della nostra professione passa da questa organizzazione, dalla sua capacità di essere rappresentativa, attraverso le analisi, le idee, le proposte che vengono qui elaborate, per la capacità di confronto e di interlocuzione che ha”.

“In questo momento – ha aggiunto – noi viviamo una crisi della professione, che si riverbera sulla crisi della medicina, talvolta anche della scienza. La vicenda dei vaccini lo dimostra in maniera sempre più forte: ci sono strati della popolazione che non credono più nella scienza e questo ci crea un problema.

Il medico non è più il medico di una volta, adesso è stretto tra due forze opposte, tra la crescente consapevolezza del cittadino di poter chiedere e ottenere sempre più diritti – su cui siamo assolutamente d’accordo, perché siamo anche noi cittadini – e, dall’altra parte, la costrizione sempre più opprimente della leva economicistica, che interviene sulla sanità e che riduce l’autonomia. Io ringrazio oggi i rappresentanti delle associazioni di cittadini, Roberto Messina, Tonino Aceti, hanno oggi loro, prima ancora di noi, richiamato l’importanza dell’autonomia del medico, hanno richiamato scienza e conoscenza, un pilastro del nostro modo di essere e del nostro esercizio professionale.”.

Al centro del discorso, la volontà forte di ricostruire il ruolo del medico, come portatore di valori democratici e civili e catalizzatore di civiltà, attraverso il grande cantiere degli Stati generali, e la riduzione delle disuguaglianze per un rilancio del Servizio Sanitario Nazionale unito, universalistico, solidale.