Carcinoma alla prostata, l’Oncologico di Bari scopre un gene

Un gene che permette di capire quale è la migliore terapia per i pazienti affetti da tumore alla prostata. Si chiama ar-v7 . La sua mutazione configura una resistenza ai nuovi farmaci ormonali. A studiarlo e a verificare l’esattezza di questi dati, c’è anche l’Iccrs di Bari, unico in Puglia a svolgere una ricerca di questo genere. L’obiettivo – spiegano gli esperti del team di uro-oncologia del Giovanni Paolo II – è cucire addosso al paziente la migliore terapia possibile. Se la cura è più appropriopiata si riduce la quantità dei farmaci somministrati e di conseguenza si evita la tossicità delle molecole. In una strategia sanitaria che punta al benessere del paziente, evitare i trattamenti unutili o poco efficaci, favorisce il contenimento dei costi.