Autismo, Caracciolo: “Rivedere i criteri di assegnazione del contributo Metodo ABA”

Filippo Caracciolo – Consigliere PD – Regione Puglia

 

Autismo, Caracciolo: “Rivedere i criteri di assegnazione del contributo Metodo ABA”
Il consigliere regionale Filippo Caracciolo, già componente della III Commissione Sanità nella IX legislatura regionale, da sempre molto attento alle tematiche che riguardano i Disturbi dello Spettro Autistico chiede di correggere la delibera regionale n. 1340 del 5/6/2015 contenente alcune modifiche apportate ai criteri di assegnazione del contributo a chi si avvale del Metodo ABA.
“La mancata concertazione e condivisione delle modifiche approvate con delibera regionale n. 1340 del 05/06/2015 – sottolinea Filippo Caracciolo – con tutte le componenti del Tavolo Regionale per l’Autismo è un passo falso rispetto al percorso di partecipazione compiuto sinora dalla nostra Regione. L’esperienza della Puglia e le iniziative legislative rispetto all’Autismo hanno sempre avuto il merito di valorizzare i validi suggerimenti giunti da tutte le rappresentanze interessate all’argomento”.
“Sulla base delle evidenze scientifiche – si legge nella delibera – e tenuto conto delle entità delle risorse economiche che il Consiglio regionale ha posto in Bilancio negli anni pregressi ed anche per il corrente anno il contributo dovrebbe essere riservato agli utenti in età evolutiva, in particolare agli utenti in età prescolare, per un limite di tre annualità oltre le quali il contributo non può essere concesso e che, dopo due anni di assenza di miglioramenti significativamente codificati, il finanziamento non possa essere rinnovato.
Prendo atto – continua il consigliere regionale Filippo Caracciolo – che si esclude cosi di fatto una parte della platea di beneficiari del contributo. Chiedo al Presidente della Regione Michele Emiliano di sospendere l’efficacia della delibera per consentire un approfondimento sui contenuti della stessa in ordine ad alcuni aspetti che mi sembrano prioritari”.
“Non avendo competenze per entrare nel merito delle evidenze scientifiche richiamate dalla delibera mi limito ad alcune osservazioni. Chiedo, ad esempio, come mai tali contenuti e le conseguenti decisioni non sono state comunicate e discusse in maniera larga e partecipata con il Tavolo Regionale per l’Autismo, ma solo dal Tavolo Tecnico, considerato che il Tavolo Regionale per l’Autismo è stato istituito con il proposito di un confronto tra i diversi soggetti chiamati a farne parte?
Circa la necessità di maggiori risorse da destinare sotto forma di contributo a chi si avvale del Metodo ABA, penso che il Consiglio regionale di prossimo insediamento potrà approfondire ed esaminare il caso in modo da potenziarne l’azione. Segnalo, a proposito di questo, che la cifra prevista dal Bilancio Regionale per i finanziamenti vincolati all’attribuzione del contributo non subisce variazione dal 2012”.
“Mi attiverò – annuncia il consigliere regionale già componente della III Commissione Sanità Filippo Caracciolo – per sottoporre al Consiglio Regionale la decisione di aumentare la somma ferma da 4 anni all’importo di € 650.000,00. Soprattutto in merito all’aumento del numero dei richiedenti, citato dalla delibera, è accertato dalle ultime evidenze scientifiche che è la migliore conoscenza del disturbo autistico e la cresciuta capacità di fare diagnosi precoci che sta facendo emergere in modo evidente un considerevole aumento di bambini e adolescenti autistici fino a ieri con diagnosi vaghe, e comunque, lì dove presenti, trasformate in diagnosi di disturbi mentali al compimento della maggiore età, l’assenza sistematica di percorsi per l’autismo adulto nei Dipartimenti di Salute mentale delle Aziende Sanitarie Locali della Puglia, ne sono la prova tangibile.
L’auspicio è che si possano aumentare le risorse destinate ai contributi in maniera coerente con la sensibilità crescente sul tema Autismo sviluppatasi negli ultimi anni.
Proprio per questo è diventato indispensabile accelerare in ogni ASL della Puglia i processi di creazione di ‘percorsi per l’autismo’ con équipe multidisciplinari dedicate (vedi Linee Guida Regionali), con relativi Centri Territoriali, così come già deliberato nella ASL BT, con la consapevolezza da parte delle Istituzioni che fino a quando non potrà essere garantita la presa in carico delle persone Autistiche da parte dei servizi pubblici, il contributo ABA è l’unica fonte di risorsa per le famiglie”.

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