APPROVATA LA LEGGE OMNIBUS. STRETTA DI MANO TRA VENDOLA E PALESE

 

 Una stretta di mano, tra Nichi Vendola e Rocco Palese, contrapposti alle prossime regionali ma avversari che si stimano, ha sancito l’approvazione della legge con le norme sociosanitarie dell’ex omnibus,uno degli ultimi atti dell’ottava legislatura. Il disegno di legge è passato a maggioranza, con 36 voti a favore e 16 astenuti. All’unanimità è stata adottata l’immediata esecutività, la legge entrerà in vigore quindi con la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione.

È stato Vendola a raggiungere il capogruppo dei Forza Italia per complimentarsi della qualità dell’intervento conclusivo in Aula. Rivendicando l’atteggiamento responsabile dell’opposizione in tutte le fasi dell’esame dell’intero omnibus, Palese ha parlato di un “buon lavoro nell’interesse della Regione e dei pugliesi”. Pur senza nascondere le criticità dell’intervento normativo, “tardivo su molti argomenti” e inefficace in certi aspetti legati alle stabilizzazioni, alle internalizzazioni ed alla separazione tra politica e sanità, ha osservato che la materia è “troppo importante per i pugliesi”. Da qui l’opportunità di un approccio che ha voluto tenere conto della necessità di un confronto tra maggioranza e opposizione sul “terreno non dello scontro, ma del merito e dei contenuti”.
“E’ stato un piacere condividere cinque anni con Palese e con l’opposizione di centrodestra e i colleghi del centrosinistra in quest’Aula”, ha dichiarato il presidente Vendola, in una replica finale che ha il significato di un bilancio della legislatura. “L’avversario è l’arricchimento possibile: abbiamo cercato d’essere classe dirigente e qualche volta ci siamo riusciti”, ha detto, scusandosi per “le volte in cui è mancata la pazienza dell’ascolto, virtù fondamentale in politica”.
Vendola ha ringraziato il presidente Pepe e l’ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e sul piano della materia sanitaria appena affrontata ha segnalato il lavoro dell’assessore Tommaso Fiore, la “competenza, la moralità, la straordinaria fatica con cui ha diretto l’assessorato”.
Sempre sul ddl, il presidente della Regione ha notato la “sintonia di vedute” con Palese, sugli aspetti del management sanitario, pur notando le distanze tra il modello di modernizzazione dell’organizzazione sanitaria seguito nei cinque anni e basato sugli investimenti e quello del piano Fitto, legato al rigore dei tagli, che “invece di risparmi produce effetti catastrofici sulla moltiplicazione della spesa”. In tante Regioni, ha aggiunto, oggi discutono del modello pugliese di internalizzazione dei servizi come di un esempio da valutare ed eventualmente adottare nella politica sanitaria.
Sempre per Vendola, Palese non ha torto quando osserva che “su alcuni elementi di cambiamento questo governo poteva arrivare prima, ma abbiamo faticato a capire, il sistema del privato accreditato è refrattario alla comprensione del decisore pubblico”, questo senza criminalizzare il privato, “necessario per assicurare risposte ai cittadini” nel settore fondamentale del diritto alla salute.