In questo contesto, i quattro miliardi di tagli minacciati dal ddl Stabilità preoccupano non poco: il rischio, è il ragionamento dell’Aiop, potrebbe essere l’avvio di un’inesorabile corrosione del sistema, poiché già oggi l’entità del finanziamento si colloca al limite estremo del minimo indispensabile per mantenere un sistema sanitario soddisfacente. «L’Italia» ricorda l’Associazione «è già da diversi anni il fanalino di coda dei Paesi dell’Europa a 15, con una spesa sanitaria globale che rappresenta solo il 7% del Pil. Se il livello delle prestazioni erogate rimane per ora molto alto, è grazie anche al fondamentale contributo delle aziende sanitarie di diritto privato, che assicurano il 25% delle prestazioni ospedaliere gravando solo per il 15% sulla relativa spesa pubblica.
Questo, avverte però l’Aiop, non significa che la spesa pubblica per ospedali e Ao non sia passibile di razionalizzazioni. Anzi il Rapporto, passati al setaccio bilanci e cifre, stima che con un recupero di efficienza e una riorganizzazione dei processi produttivi interni si potrebbero risparmiare 1,2 miliardi di euro, che salirebbero anche a poco meno di 4 con una “cura” ancora più intensa. Risparmi che, dice il Rapporto, potrebbero essere utilizzati tra le altre cose per migliorare il rapporto ospedale-territorio.