A VILLA ROMANAZZI CARDUCCI GLI STATI GENERALI DELLA MEDICINA

 

 “Sanità e Medicina perseguono obiettivi sostanzialmente diversi: è necessario trovare un punto d’incontro e un nuovo assetto politico-attuativo”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Bari, Paolo Livrea, durante la presentazione degli Stati Generali della Medicina, convocati presso Villa Romanazzi Carducci.

L’incontro, denominato ‘Medici e Sanità: decidere insieme’ e organizzato dai sei Ordini regionali dei Medici chirurghi e odontoiatri, intende affrontare le principali questioni legate al mondo della Sanità (facendo esplicito riferimento alle ultime inchieste giudiziarie, oltre a temi quali conflitto di interesse, consenso informato, regolamentazione dell’attività intramoenia) e chiedere alla politica maggiore attenzione e coinvolgimento nei processi decisionali, ossia una vera e propria riforma del sistema sanitario nel rispetto dei principi di universalità del diritto alla salute previsti dal codice deontologico.
“Medicina e Sanità – chiarisce subito Livrea – sono due entità differenti troppo spesso associate. Hanno scopi differenti: i medici qualità delle cure, benessere del paziente e umanizzazione dei rapporti, la struttura sanitaria pareggi di bilancio e quantificazione delle prestazioni erogate. Pertanto, chiediamo l’istituzione di un consiglio pluricompetente per che abbia potere decisionale nelle scelte politico-sanitarie della regione”.
Anticipando i principali temi di discussione da affrontare oggi durante il convegno, il professore si sofferma sui presunti casi di malasanità locale e le motivazioni di tale fenomeno: “Più volte – dice – episodi di questo genere vengono amplificati di media, per esempio si legge che la Puglia sia la ‘maglia nera’ della sanità italiana e ciò non è assolutamente vero. Sono graduatorie che non condividiamo in quanto, secondo indagini Censis, la nostra regione si colloca all’ottavo posto, davanti a Piemonte e Toscana, malgrado limitazioni e mancanze di mezzi. Certamente esistono anche casi di malpractice medica e quest’ultimo periodo è stato particolarmente critico ma occorre anche chiedersi perché accadano simili episodi. La medicina – continua Livrea – è in balia di forze che ne governano l’attività: l’80% del bilancio regionale è destinato alla sanità e ciò comporta forti concentrazioni di interessi finanziari che favoriscono fenomeni di corruzione. Anche per questo motivo serve una riforma completa del sistema sanitario regionale in grado di riorganizzare le risorse professionali, strutturali ed economiche”.
Infine, Livrea parla anche di ricerca: “Necessario investire molto più dell’1% (un quarto di quanto investe il mondo civile), così si eviterebbe di dover sottostare ad infrastrutture esterne, quali industrie farmaceutiche, e possibili conflitti di interesse”.