Da ieri l’ospedale Miulli di Acquaviva ha bloccato i ricoveri di pazienti provenienti dalle regioni confinanti. Una decisione estrema ma inevitabile per l’ente ecclesiastico causata dal surplus di accessi, +20% rispetto all’anno scorso, che ha determinato lo sforamento del tetto di spesa per la mobilità attività, i rimborsi dovuti da altre sanità alla Puglia.
Servizio di Francesco Iato
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