Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

AL SUD SPESA SANITARIA PROCAPITE FINO AL 50% PIÙ BASSA CHE AL NORD

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www.sanitaincifre.it_wp-content_uploads_2011_03_spesa-sanitariaE’ sempre più diffusa nel dibattito pubblico italiano l’equazione secondo cui in sanità laddove c’è più efficienza, c’è anche minore spesa. Gli stessi esponenti politici, anche di differente colore, e analisti che sostengono questa tesi plaudono alle Regioni settentrionali, ritenendole più virtuose di quelle meridionali. Si tratta però di un teorema che viene smentito seccamente dai dati contenuti nel ‘X Rapporto Sanità’ dell’Università di Tor Vergata di Roma, realizzato dal Crea e presentato oggi alla Camera.

Le cifre indicano come, a livello regionale, la spesa totale pro-capite più elevata si rilevi in Valle D’Aosta e nelle due Province Autonome di Trento e Bolzano, con subito a ruota il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna. Al contrario, i valori minori di spesa si registrano nelle Regioni del Sud. Emblema della voragine che divide in due il Paese è il confronto tra Valle d’Aosta e Campania: il differenziale di spesa è del 53,8%, poiché gli indicatori si attestano rispettivamente su 3.169 euro e su 2.061 euro. E, anche eliminando l’aspetto demografico, il trend viene comunque confermato: il differenziale di spesa è del 48,3% (euro 3.184 vs euro 2.147).
Una dinamica ancor più evidente sul fronte della spesa sanitaria privata: il valore medio pro-capite in Italia nel 2012 è pari a 487,91 euro, ma sale a 612,08 nelle Regioni del Nord (+25,45%), a 491,16 in quelle centrali (+0,67%), mentre si ferma al di sotto di 330 (-33,96%) nell’area Meridionale. In particolare, la spesa privata è più alta in Valle d’Aosta, Veneto ed Emilia Romagna, e all’opposto, è minima in Campania e Sicilia, con 283,73 euro pro-capite nella prima e 286,34 pro-capite nella seconda. Riscontri che rivelano come la crisi abbia inciso in tono maggiore nel Meridione, erodendo consistentemente la possibilità di accesso alle prestazioni.

Indicativo è anche il gap che emerge dal raffronto fra spesa pro-capite italiana e Paesi EU14: nel 2012, rispetto al 2002, si è allargato del 5,7%, arrivando così al 25,2%. Un divario che si allarga ulteriormente disaggregando l’Italia a livello geografico: le Regioni settentrionali hanno un gap verso EU14 del 20,1% (a fronte di un gap di Pil a favore del Nord del 4,0%), mentre in quelle meridionali il gap esplode raggiungendo il 33,3% (a fronte di un gap di Pil del 42,1%).

Fonte:QuotidianoSanità

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