Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

ABRUZZO:SULLE CENERI DI UNA SANITA’ IN FRANTUMI NASCERANNO 5 NUOVI OSPEDALI

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 Sulle ceneri di una sanità in frantumi nasceranno cinque nuovi ospedali. La sanità abruzzese sembra pian piano uscire dal tunnel in cui era finita negli anni appena passati. Ci sono servite riforme impopolari costruite su tagli e chiusure per poi riacquistare credibilità e presentarsi al governo nazionale con la richiesta di far sorgere cinque nuovi ospedali che avranno sede a Vasto, Lanciano, Sulmona, Avezzano e Giulianova. Inizia dunque la fase tre che «consiste nel proporre al Governo, attingendo i fondi dall’articolo 20, quello sull’edilizia sanitaria, – dichiara il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi – un ulteriore investimento di 250 milioni di euro». Un disegno che si concretizzerà in un futuro prossimo visto che è già stata avviata la procedura Mexa «necessaria a valutare la congruità della domanda di nuovi ospedali rispetto al criterio del miglioramento dell’offerta sanitaria ma a costi sostenibili. Alla fine di questo percorso proporremo il nostro programma al Governo Berlusconi per il finanziamento». Ma intanto la sanità rinvigorisce le sue forze con uno stanziamento complessivo di 82.590.397 milioni di euro che saranno affidati alle Asl per dare il la ai lavori. «Una buona parte dei finanziamenti – ha aggiunto Chiodi – confluirà nelle casse del San Salvatore de L’Aquila. Si tratta di un classico esempio di quanto la campagna denigratoria su presunti scippi o distrazioni di fondi fondi lanciata da rappresentanti politici di sinistra ma anche di destra sia stata privata di qualunque notizia concreta e di sensatezza. Questo programma è la prova incontrovertibile dei nostri intenti per l’Aquila e per il San Salvatore». Chiodi, poi, alla presenza anche di una buona compagine della sua giunta, ha declinato la somma totale elencando cifre e destinatari di questa erogazione. «In Abruzzo – ha aggiunto l’assessore regionale alla sanità Lanfranco Venturoni – oltre ad aver fatto mutui per cifre impronunciabili non era costume spendere neppure i fondi dell’ex art.20 sull’edilizia sanitaria. Quelli che oggi stiamo utilizzando derivano da una legge nazionale del 1988».

L’obiettivo «è stato quello di migliorare e potenziare dapprima gli ospedali delle città capoluogo, con l’esclusione di Chieti che fu finanziato già per il polo cardio-chirurgico – asserisce Venturoni-. Inoltre abbiamo investito subito sul territorio fondi originariamente previsti per quei presidi che saranno oggetto, successivamente, di ulteriori consistenti finanziamenti». «Dopo l’approvazione del piano operativo e della rete ospedaliera – ha concluso Venturoni – presenteremo al governo nazionale il nostro progetto di investire 250 milioni di euro per la costruzione di nuovi ospedali. Speriamo così di aver chiuso il cerchio su un sistema sanitario pubblico, degno, efficiente e capace di fornire risposte concrete ai cittadini. Preferiamo investire sul nuovo che non ha bisogno di manutenzione continua, piuttosto che spendere i soldi su strutture ormai decadenti che richiedono fondi in continuazione per tenersi in piedi». La sanità a firma Venturoni corre dritta dunque verso quella che Nicoletta Verì, presidente della commissione sanità ha definito: «un cambiamento, seppure criticato oggi, che porterà a una evoluzione della realtà odierna a beneficio dei cittadini». Intanto l’amministrazione regionale incassa il plauso del presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio. «Apprendo con soddisfazione – spiega – che il presidente della Regione e commissario alla Sanità ha dato il via libera ai fondi per la realizzazione dei nuovi ospedali di Lanciano e Vasto. Apprezzo la tempestività del governatore nel dare finalmente risposta alle attese dell’intero territorio di Chieti». «Ora che le risorse sono state liberate, però, – conclude Di Giuseppenatonio – rilevo l’assoluta necessità da parte dei comuni e della Provincia di Chieti di non perdere tempo prezioso nella definizione dei siti da indicare alla Regione per la costruzione degli ospedali di Lanciano e Vasto: occorre bruciare le tappe per superare le lungaggini burocratiche che la macchina amministrativa italiana inevitabilmente presenta e arrivare presto alla definizione degli interventi e dei lavori».

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