Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Il vecchio Miulli sarà acquistato dalla Regione Puglia

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Miulli vecchio

Il vecchio Miulli sarà acquistato dalla Regione Puglia
Quattro milioni e 500mila euro per acquistare il vecchio ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti e farne una Cittadella della salute. Regione e Asl Bari sono pronte al grande passo per trasformare un immobile abbandonato in una moderna struttura sanitaria territoriale. L’idea è quella di utilizzare fondi Fesr. La decisione, però, non spetterà a don Mimmo Laddaga, delegato del vescovo per la direzione dell’ente ecclesiastico, ma ai giudici del tribunale di Bari.

Sono infatti questi ultimi che gestiscono la pratica del concordato preventivo avviata nel 2013 dal Miulli, fino ad allora oberato da un debito di circa 150 milioni di euro. Per sbloccare la partita del vecchio ospedale sarà dunque necessario chiudere prima le pratiche giudiziarie. I tempi sono brevi, dicono fonti dell’ente ecclesiastico. Entro questo mese il tribunale potrà ufficializzare il provvedimento di omologa del concordato che detterà anche le condizioni per la dismissione del bene. La vendita del vecchio Miulli è infatti già contenuta all’interno della relazione dei commissari liquidatori. Spetterà sempre al tribunale decidere se nominare un liquidatore esterno oppure se affidarsi alla direzione dell’ente ecclesiastico. Da quel momento in poi potrà partire una gara di evidenza pubblica per vendere l’immobile al miglior prezzo.

Ed è a questo punto che entrerà in gioco la Regione. L’assessore alla Sanità Donato Pentassuglia conferma infatti che sono già pronti 4,5 milioni di euro per rilevare il bene e poi girarlo all’Asl Bari. Comunque, il progetto dell’acquisizione è ormai chiaro: “Nei prossimi giorni – conferma il dg dell’Asl barese, Vito Montanaro – ascolterò il sindaco di Acquaviva delle Fonti, Davide Carlucci, e l’ente ecclesiastico per capire a che punto è la procedura”. Ma il dialogo fra le parti su questa vicenda è tutt’altro che pacifico. Sul destino di quella struttura in abbandono si discute, infatti, da anni. Una prima svolta pare arrivare nel gennaio scorso, quando Asl (allora guidata dal dg Domenico Colasanto), Miulli e Comune firmano uno schema di protocollo di intesa per il riutilizzo della struttura. Nel protocollo si stabilisce che l’ente ecclesiastico conceda in locazione all’Asl Bari buona parte del vecchio ospedale perché venga destinato all’attivazione della cosiddetta Cittadella della salute. Con l’accordo l’Asl si impegna a pagare un affitto da 130mila euro all’anno e a finanziare i lavori di adeguamento della struttura. Peccato che quell’accordo rimanga sulla carta. Non si muove nulla per mesi, fino ad ottobre scorso quando il sindaco di Acquaviva, Carlucci, denuncia in una lettera i ritardi nell’avvio dell’accordo.

Il tema del vecchio ospedale è però tornato alla ribalta due giorni fa, nel corso di un incontro organizzato dalla Cgil Bari ad Acquaviva. Assenti,tra le polemiche del sindacato, l’assessore Pentassuglia e il dg Montanaro, entrambi impegnati in un vertice in assessorato. Ed è proprio nel corso dell’incontro della Cgil che il sindaco Carlucci ha lanciato una proposta di mobilitazione popolare per accelerare le pratiche della riconversione del vecchio ospedale. “Non servono mobilitazioni – replica ora l’assessore Pentassuglia – siamo pronti a risolvere definitivamente questa vicenda”.

Fonte:La Repubblica Bari

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