Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

A MONOPOLI, PUTIGNANO E TERLIZZI AUMENTANO I POSTI LETTO

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Lasciare l’assistenza sanitaria intatta cancellando i ricoveri: è stata questa la filosofia che ha ispirato la riorganizzazione ospedaliera della Asl Bari. Così nelle città dove i cittadini perdono la possibilità di ricoverarsi avendo l’ ospedale sotto casa, sono stati potenziati i servizi territoriali. Vedi Bitonto: nell’ attesa che diventi una struttura di assistenza territoriale, non solo continuerà ad avere tutte le strutture senza posti-letto, ma ne aggiungerà un paio che oggi non ha come i day surgery di medicina interna e di anestesia. E se al “San Paolo” è previsto il centro menopausa, al vecchio “Umberto I” restano gli 8 posti rene e i dieci della cosiddetta degenza territoriale, in altre parole la “casa della salute”, dove ci si ricovera ma il medico è quello di base. Ma anche al “San Paolo”è chiesto un sacrificio di posti letto. Destino comune a tutti gli ospedali, tranne chea Monopoli, Putignanoe Terlizzi: qui la possibilità di ricovero aumenta. In tutti gli altri casi il ridimensionamento è la regola. Come per Ruvo che perde i 20 posti di lungodegenza ma conferma il punto di primo intervento, i posti rene, i laboratori d’ analisi e la radiodiagnostica. A Giovinazzo che diventò per una breve stagione la sede della Asl Ba2 prima dell’ accorpamento provinciale, resterà il punto di primo intervento collegato al pronto soccorso dell’ ospedale “Bello” di Molfetta. L’ area che cambierà le sue abitudini sanitarie sarà l’ alta Murgia. Quando sarà pronto il nuovo ospedale, spariranno le medicine interne e le chirurgie di Gravina, Grumo e Santeramo. Gravina avrà l’ unica struttura con postiletto in psichiatria. Nei tre comuni resteranno i punti di primo intervento mentre a Grumo sono confermati i 12 posti rene mentre raddoppiano (da 8 a 16) i postiletto nell’ hospice per le cure palliative. Più delicata la partita della riorganizzazione ospedaliera dell’ area a sud di Bari, dove insistono due ospedali come il “Di Venere” di Carbonara e il “Fallacara” di Triggiano che si avvia a diventare nobile decaduto.

Il sindaco Michele Cassano ha occupato simbolicamente l’ ingresso dell’ ospedale per protestare contro il ridimensionamento, mente in città tra una petizione e una fiaccolata, cresce il malcontento per l’ azzeramento di quel po’ che restava dell’ area chirurgica ma alle strutture senza posti letto che già aveva, ne aggiunge sei, come i day service di chirurgia, ortopedia, ostetricia, otorino, pediatria, oculistica e cardiologia. Nel derby tra Carbonara e Triggiano, a farne le spese è anche Rutigliano che conferma la radiodiagnostica, la farmacia ospedaliera, la neuroradiologia, la riabilitazione ma vede azzerata la lungodegenza post acuzie dove però sorgerà l’ unità di alcoologiae resterà il punto di primo intervento. Come a Triggiano dove è previsto l’ hospice che non c’ è e dove aumentano due posti rene. Più a sud Gioia del Colle cede le malattie dell’ apparato respiratorio che passano a Putignano e perde i tre posti chirurgici di oftalmologia, i 4 di pediatria oltre ai 10 di lungodegenza. A Noci sparisce la medicina interna ma arriva la ribialitazione. La novità a sud è Conversano: avrà la struttura per la procreazione medicalmente assistita, più una serie di day service (pediatrico, oftalmologia, otorino, chirurgia) che soppianteranno i reparti chirurgici. Di chirurgico resterà ortopedia.

FONTE: REPUBBLICA BARI (PINO RICCI)

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