Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

IL PRESIDENTE AFORP, GIUSEPPE MARCHITELLI: “NEL NOSTRO PAESE, SPESSO LE LEGGI ESCONO DALLA PORTA E RIENTRANO DALLA FINESTRA"

274

 

GIUSEPPE MARCHITELLI – PRESIDENTE AFORP 

 COMUNICATO STAMPA
 

Il Presidente AFORP, Giuseppe Marchitelli: “nel nostro Paese, spesso le leggi escono dalla porta e rientrano dalla finestra”

“E’ in vigore dal  31 ottobre, il decreto legge n. 126 che reintroduce l’impignorabilità dei beni delle Regioni in piano di rientro rispetto ai mancati pagamenti ai fornitori”

“A livello nazionale solo il 10% delle fatture emesse nel 2013 e scadute è stato pagato entro 60 giorni, come previsto dalla direttiva Ue, mentre il 67% o non è stato ancora liquidato, o è stato pagato dopo 120 giorni. I pagamenti della Pubblica amministrazione, in questo momento vengono liquidati in media a oltre 200 giorni, con punte di oltre 700″

“Respiriamo un’aria kafkiana,di leggi e sentenze in conflitto tra loro, e in queste ore,  di estenuante attesa per le decisioni che saranno assunte sia dal Parlamento con l’approvazione della Legge di Stabilità che  dalla Conferenza Stato-regioni che è stata convocata per le prossime ore”

Bari, 5 Novembre 2013 – Legge di stabilità, Patto per la salute, Riforma della sanità, Costi standard, Prezzi di riferimento,  ritardati pagamenti sono i temi caldi sui quali  si dovranno confrontare le forze di Governo e i Presidenti delle regioni, per disegnare il futuro della sanità in Italia. “Ma nel nostro Paese, spesso le leggi escono dalla porta e rientrano dalla finestra – denunzia il Presidente AFORP Giuseppe Marchitelli. “Infatti è in vigore dal  31 ottobre, il decreto legge n. 126 «Misure finanziarie urgenti in favore di regioni ed enti locali ed interventi localizzati nel territorio», pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 256, che reintroduce l’impignorabilità dei beni delle Regioni in piano di rientro rispetto ai mancati pagamenti ai fornitori”. Il Presidente AFORP Marchitelli, che aveva condotto una importante battaglia sulla pignorabilità dei beni delle regioni per rispettare i pagamenti dei fornitori in ossequio alla direttiva europea, che prevedeva pagamenti entro i 60 giorni dalla emissione delle fatture, evidenzia come, “il complesso delle norme che i diversi livelli istituzionali approvano, siano troppo spesso in conflittualità tra loro e si ricorre alla magistratura amministrativa per porre rimedio alle incongruenze palesi che si manifestano tra i diversi ordini dello Stato”.

La Corte costituzionale aveva annullato con la sentenza 186/2013 l’impignorabilità delle somme delle aziende sanitarie nelle Regioni sotto piano di rientro scritta nella legge 220/2010, ma solo rimandando il principio – si legge nella relazione illustrativa al decreto – alla legge 67/1993 che già la stabiliva, anche se sempre la Consulta aveva a suo tempo (sentenza 285/1995) ritenuto parzialmente incostituzionale la previsione perché non si chiariva la necessità di quantificare trimestralmente e preventivamente le somme da tutelare, che avrebbero dovuto anche essere vincolate al pagamento dei fornitori secondo l’ordine di ricevimento delle fatture.

Il Presidente AFORP si sofferma poi sulla annosa questione dei mancati pagamenti alle imprese, da parte della PA e ricorda che “a livello nazionale, solo il 10% delle fatture emesse nel 2013 e scadute è stato pagato entro 60 giorni, come previsto dalla direttiva Ue, mentre il 67% o non è stato ancora liquidato, o è stato pagato dopo 120 giorni. I pagamenti della Pubblica amministrazione, in questo momento vengono liquidati in media a oltre 200 giorni, con punte di oltre 700; problematica che genera preoccupazione e instabilità alle imprese che non  riescono a programmare futuro e investimenti e a sostenere i rapidi cambiamenti tecnologici”.

“Respiriamo un’aria kafkiana,di leggi e sentenze in conflitto tra loro, di estenuante attesa per le decisioni che saranno assunte sia dal Parlamento con l’approvazione della Legge di Stabilità che  dalla Conferenza Stato-regioni che è stata convocata per le prossime ore”. Il Presidente AFORP, Giuseppe Marchitelli, stigmatizza i ritardi e i lunghi conciliaboli della politica che danneggiano cittadini, imprese ed il Paese Italia.  “Ci auguriamo che il Patto per la salute non sia il Tavolo istituzionale in cui si preferiscano effettuare tagli  lineari e si guardi poco ad un accordo finanziario e programmatico capace di rigenerare la sanità italiana, per migliorare la qualità dei servizi e l’appopriatezza delle prestazioni”.  ” Il Patto per la salute – sottolinea Giuseppe Marchitelli – dovrà rappresentare la Governance di una Piano per la salute che non ridimensiona i LEA. ma si orienti verso politiche sanitarie di grande respiro in cui, una efficace concertazione tra tutte le componenti in campo, dia nuovo impulso per superare pretese finanziarie delle singole regioni, alle prese con forti criticità e Piani di rientro”.

 Il Presidente Marchitelli, condivide le opinioni di quanti, nelle ultime settimane,  si esprimono per una “nuova riforma” della sanità,  “perché con i Patti per la salute non si va  da nessuna parte in quanto rappresentano una mera spartizione di risorse che si assottigliano sempre più”.

 

Comments are closed.