Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

PATRIZIO MAZZA (IDV): “TRE PRINCIPI PER LA SANITA’ PUGLIESE”

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 Il consigliere regionale dell’Italia dei Valori, Patrizio Mazza ha diffuso la seguente nota:
“Le rassegne stampa di questi ultimi giorni pullulano di notizie di potenziale chiusura di ospedali, smentite, riduzioni drastiche di posti letto, riduzione della spesa farmaceutica, necessità di recupero economico di svariate decine di milioni di euro in termini di riduzione di spesa sanitaria, reazione delle varie comunità locali, prese di posizione dei partiti e via dicendo; insomma tante comunicazioni ma niente di preciso. Tre sono le prerogative che ritengo necessarie: mantenimento di standard assistenziali adeguati, riduzione degli sprechi, riduzione dei costi di assistenza.

Il mantenimento di standard assistenziali adeguati dovrebbe includere una risposta in tempi rapidi alle emergenze, una programmazione degli interventi procrastinabili da compiersi in tempi consoni con la malattia in questione, garanzia di assistenza nel lungo periodo del paziente cronico. Gli ospedali hanno parte attiva nelle problematiche dell’emergenza che può verificarsi ovunque e nella programmazione degli interventi; la patologia cronica può essere appannaggio in certi settori dell’ospedale, ma per lo più deve essere gestita al di fuori dell’ospedale. Il tutto, ovviamente, non va imbrigliato e delimitato in maniera tassativa ma grossomodo la organizzazione dell’assistenza dovrebbe essere come su descritto. Tale standard dovrebbe consentire a tutti i cittadini di poter avere risposte concrete e il più rapidamente possibile, con una priorità per le urgenze.
Riduzione degli sprechi consiste nell’eliminare ciò che non serve ad effettuare assistenza agli utenti. Esempi di sprechi sono circa il 20% di prestazioni o esami effettuati solo per medicina difensiva del medico, le consulenze date per amicizia, i reparti che non necessitano di posti letto, gli appalti di servizi o strumenti che non hanno una collocazione nel mercato, le opere inutili che spesso vediamo eseguire con costi esorbitanti, la premiazione di attività a progetto superflue e non verificabili nei risultati che hanno rappresentato grande parte economica in incentivazioni prive di ricaduta sull’utenza.
La riduzione dei costi di assistenza consiste nell’ottenere ottimi risultati pur risparmiando: vale a dire creando un sistema di efficienza organizzativa e di efficacia nelle azioni. L’efficienza organizzativa deve portare ad un utilizzo delle strumentazioni in maniera consona alle linee guida e secondo una tempistica che consenta accessi in orari più ampi di quelli mediamente previsti. L’ospedale ha mediamente un utilizzo mattutino dei servizi, ciò crea allungamenti nelle durate delle degenze, allungamento delle liste di attesa, aumento dei costi, che ricadono in buona parte sugli utenti e anche sul sistema sanitario pugliese perché l’attesa crea la necessità di effettuare anche terapie inutili e ulteriori esami aggiuntivi. L’efficienza organizzativa richiede che si ottimizzino i costi dell’amministrazione e che si evitino sperequazioni di personale ai danni dell’utenza. Inoltre è efficienza finalizzata alla riduzione dei costi quella che mira alla deospedalizzazione con la creazione dell’organizzazione assistenziale necessaria. L’efficacia si basa sulla capacità professionale degli operatori che possono così ottimizzare l’iter diagnostico e terapeutico minimizzando allo stretto necessario esami di laboratorio e accertamenti, oltre che gli interventi professionali con riduzione dei ricoveri. La deospedalizzazione del paziente passa attraverso la capacità professionale di gestione del paziente con piena acquisizione di responsabilità. Occorre in definitiva travasare professionalità dall’ospedale al territorio onde trattenere pazienti a casa ed ivi curarli.

In conclusione vorrei dire che non si può essere indiscriminati e superficiali nel dire che la riduzione della spesa assistenziale passa solo attraverso la riduzione dei posti letto. Credo che l’obiettivo sia anche la riduzione dei posti letto ma ciò debba avvenire attraverso una operazione articolata di creazione delle prerogative affinché la riduzione del numero di ricoverati sia sostituita da una alternativa assistenziale che presupponga una efficienza organizzativa e di una migliore efficacia dei professionisti coinvolti nel processo assistenziale. La riduzione dei costi rappresenta un problema più vasto che spazia in vari settori dell’organizzazione assistenziale”.

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