Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Chironna, segnali preoccupanti di una ripresa dell’ondata epidemica

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RIFLESSIONI DOMENICALI E PREOCCUPAZIONI di Maria Chironna *

* virologa Maria Chironna, responsabile del Laboratorio Covid del Policlinico di Bari.

Prof.ssa Maria Chironna

“Di varianti virali e dintorni e di gente che non ha più voglia di ascoltare nulla su emergenza sanitaria e pandemia.

Mi accorgo sempre più che le persone sono ormai refrattarie ad un qualsivoglia tentativo di ragionamento sul rispetto delle misure generali di prevenzione del Covid19. Tutti si arrabbiano perché i #vaccini arrivano con il contagocce e per il fatto che si sta un po’ arrancando sull’organizzazione della campagna vaccinale. Preoccupazioni del tutto condivisibili. Ma qui le risposte devono arrivare dalle istituzioni.

Molti sono stanchi e giustamente preoccupati del destino delle loro attività produttive. Dovunque vediamo assembramenti fuori e dentro diversi luoghi. Bar, pub e ristoranti chiusi non impediscono alla gente e ai ragazzi, in particolare, di vedersi regolarmente, soprattutto nei week-end, per stare insieme, bere qualcosa e mangiare in convivialitá. Nella provincia vanno forte i cosiddetti “locali” privati, dove decine e decine di ragazzi si vedono senza nessun controllo. Il Covid19? Basta, non ne possiamo più, dicono…Nel mentre molte persone che hanno avuto a che fare con la “bestia” sanno bene quel che può accadere o hanno un parente in ospedale, in terapia intensiva e continuano ad aver paura, giustamente, e continuano rigorosamente a rispettare le uniche misure che garantiscono una riduzione del rischio di infettarsi e allo stesso tempo un minimo di vita “normale”, anche se la normalità, come siamo abituati ad intenderla, è lontana.

Ma cosa sta succedendo? Sta accadendo che i numeri della pandemia stentano a scendere. Continuiamo ad avere in Puglia, in media, oltre #millenuovicasi al giorno e decine di morti. Abbiamo la ragionevole certezza di una circolazione rilevante della #varianteinglese e di chissà quali altre, con un potenziale tutto da valutare. Ora le stiamo cercando. Con poche risorse. E chissà se non le stiamo già rincorrendo. Report internazionali ci dicono che sono più contagiose e possono causare più decessi. Alcune potrebbero non essere neutralizzabili. Dovremo studiare, per stabilirlo con certezza. La prudenza si impone. Allarmismo? No, realismo. E le cose bisogna dirle. Fare gli struzzi non serve. Non sappiamo come andrà, ma altrove ci sono segnali preoccupanti di una ripresa dell’ondata epidemica con tutto quello che ne consegue in termini di morbosità e letalità. Facciamo finta di niente? Come al solito, poi, non si dica che alcuni non l’avevano detto in tempo.

Ancora una volta “mala tempora currunt” e non solo per l’emergenza sanitaria, ma anche per questa ennesima crisi politica, frutto di un ancor più grave disfacimento di una classe politica inqualificabile, che non fa affatto bene al nostro paese e che potrebbe rappresentare il colpo di grazia in un momento cruciale della nostra storia. Niente buona domenica dunque, ma un invito ad essere vigili e, se possibile, a seguire i consigli di quegli esperti che molti definiscono “menagrami” o pessimisti ma che, purtroppo, loro malgrado, ci hanno sempre visto giusto. Un mio amico di FB, qualche giorno, fa ha postato una foto di un edificio con una scritta sul muro che alla fine recitava più o meno così “…ma senza salute non c’è ripresa”. Sintesi perfetta”.

 

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