Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Interrogazione urgente di Ignazio Zullo (FdI) sull’ospedale nella Fiera del Levante

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Sull’ospedale nella Fiera del Levante, il capogruppo Fdi in Consiglio regionale Ignazio Zullo ha posto dieci domande al presidente Emiliano, “con preghiera di risposta punto per punto”.
Partiamo da una premessa: con circolare n. 11254 del 29/05/2020 del Ministero della Sanità avente per oggetto “Linee di indirizzo organizzative per il potenziamento della rete ospedaliera per emergenza Covid-19” emanata in applicazione dell’art. 1 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 coordinato con la legge di conversione 17 luglio 2020, n. 77 si chiedeva alle Regioni di rendere strutturale la risposta all’aumento significativo della domanda di assistenza legata al prosieguo ( era ampiamente prevista la seconda ondata) della situazione infettivologica COVID-19, ai suoi esiti ed a eventuali accrescimenti improvvisi della curva epidemica, nonché per eventuali ed ulteriori emergenze epidemiche.

La Circolare chiamava la Regione Puglia ad incrementare gli allora 304 pl di terapia intensiva di 275 pl per arrivare a 579 posti letto (obiettivo di 14 di terapia intensiva per 100.000 abitanti) affinché potesse essere dedicato a pazienti COVID il 30% di questi pl e fosse riservato l’ulteriore 70% ai pazienti non COVID.
Domanda: Perchè da fine maggio 2020 si è giunti fino a dicembre 2020 per appaltare l’incremento dei p.l. di terapia intensiva nonostante il Presidente Emiliano con il Direttore Montanaro e l’attuale Assessore Lopalco ad inizio agosto avesse presentato già il Piano COVID con la previsione dell’incremento dei p.l. di terapia intensiva?

Non crede che l’aver bandito un gara con il carattere dell’urgenza possa aver determinato una restrizione della partecipazione alla gara e questo possa aver precluso all’erario una maggiore vantaggiosità in termini di qualità/prezzo dell’offerta? Inizialmente si è parlato di un costo a base d’asta di 10 milioni di euro, costi poi lievitati a 17,5 milioni di euro.

Domanda: Cosa è successo e quali imprevisti non valutabili in fase di programmazione e progettazione dell’opera hanno portato al raddoppio dei costi?

Si è parlato di un fitto mensile di 111 mila euro da corrispondere all’Ente Fiera partecipata ormai da privati.
Domanda: Ha calcolato per quanti mesi pagheremo il fitto?

Gli ultimi dati AGENAS del 6 Gennaio 2021 (in assenza quindi della funzionalità dei p.l. di terapia intensiva in Fiera) riportano come attivi e funzionanti in Puglia 548 p.l. di terapia intensiva a fronte dei richiesti 579 (14 p.l./100.000 ab.), con un deficit rispetto allo standard di 31 p.l..

Domanda: Perchè non ha provveduto ad incrementare in un presidio già funzionante i 31 pl necessari da standard invece di procedere alla realizzazione dei 160 p.l. in Fiera che determinano un surplus di ben 129 p.l. di terapia intensiva?

Si fa notare che uno degli indicatori ministeriali sui quali si basa l’algoritmo per classificare le fasce di rischio delle Regioni per determinarne il colore giallo, arancione o rosso è il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva il cui valore soglia è fissato nel 30%.

 

Aumentando oltre lo standard il numero di posti letto per terapia intensiva si falsa un indicatore e questo potrebbe portare ad una sottovalutazione della reale diffusione del virus. Insomma si può riprodurre in Puglia l’errore commesso in Veneto pagato poi a caro prezzo per la forte diffusione della circolazione del virus.

Domanda: Ha cognizione che un conto è il 30% di 579 (posti letto da standard ministeriale) e altro conto è il 30% di un numero maggiore di posti letto con conseguente rischio di maggiore diffusione dell’epidemia?

La Circolare Ministeriale 11254 del 29/05/2020 del Ministero della Sanità, relativamente alla tipologia di posti letto da incrementare richiede: posti letto aggiuntivi in terapie intensive già strutturate e che implicano quindi prevalentemente interventi relativi all’acquisto della dotazione strumentale; posti letto da attivare ex novo (es in padiglioni che comprendano anche posti letto di semi intensiva e malattie infettive) che implicano quindi interventi strutturali e dotazione strumentale. I posti letto devono essere implementati con moduli di minimo 6 posti letto.

I posti letto di terapia intensiva vanno prioritariamente individuati secondo i seguenti criteri (tutti criteri che nella Fiera del Levante non si riscontrano):

– implementazione in ospedali Hub che garantiscano a. Dea di II livello con percorsi separati; b. diagnostica; c. unità operative di pneumologia e malattie infettive.
– implementazione in ospedali che abbiano la presenza di: a. attività di chirurgia specialistica; b. Dea di I livello con percorsi separati;

– implementazione di posti letto di terapia intensiva già attivati in fase emergenziale;
– implementazione di posti letto in terapie intensive esistenti in ospedali che possono essere interamente dedicati alla gestione del paziente affetto da SARS-CoV-2.
I posti letto di terapia intensiva devono comunque essere implementati in ospedali che dispongano di posti letto di terapia intensiva e attività chirurgica, al fine di poter garantire presenza di personale già formato.
Domanda:  Non Le sembra che l’allocazione dei 160 p.l. di terapia intensiva nella Fiera del Levante sia totalmente in contrasto con le Linee Guida sopra richiamate?

L’abbiamo sentita in varie occasione mettere a confronto i pl in Fiera del Levante con i pl nella Fiera di Milano.
Domanda: Possibile che non riesca ad ammettere con onestà intellettuale che i p.l. in Fiera a Milano sono stati realizzati con fondi privati ed in un momento storico particolare in cui non era stata ancora emanata la Circolare 11254 del 29/05/2020 del Ministero della Sanità e che, anzi, le linee guida emanate dal Ministero il 29/5/2020 avevano proprio lo scopo di non riprodurre ospedali nelle Fiere come poi Lei ha fatto in vigenza della Circolare?

L’ospedale vero e proprio (secondo sue dichiarazioni) sarà distribuito all’interno dei padiglioni 9, 11, 18 della Fiera, dove le imprese stanno montando i 10 moduli di terapia intensiva da 16 pl l’uno (quelli disponibili saranno 152) che a fine emergenza verranno smontati e potranno essere poi riutilizzati.

Domanda: La Circolare richiede che i p.l. da incrementare siano strutturali cioè rimangano per sempre per cui non ritiene che se a fine emergenza verranno smontati si perda il requisito della strutturalità? E dove verranno rimontati? Non sarebbe stato utile montarli già da oggi nei posti dove Lei pensa di rimontarli?

In una conferenza stampa Lei o chi per lei ha sostenuto che l’idea è che la ridislocazione in Fiera consentirà di ottimizzare l’utilizzo degli anestesisti, in modo da garantire l’assistenza di più pazienti con meno personale.
Domanda: Non ritiene che piuttosto che un’idea, l’investimento di 17,5 milioni di euro doveva richiedere un piano programmato di utilizzo del personale concordato con le OO.SS e coordinato con le altre terapie intensive della Puglia considerata la carenza strutturale del personale con particolare riferimento agli anestesisti?

L’ospedalizzazione – e ciò vale ancor più per il COVID – è sempre considerata in sanità un secondo livello di assistenza poichè occorre assistere quanto più possibile i pazienti in setting extraospedalieri e domiciliari mediante pratiche di diagnosi e presa in carico precoce dell’assistito attraverso il potenziamento delle misure di prevenzione e dell’assistenza domiciliare e distrettuale.

L’introduzione dei tamponi rapidi antigenici, le misure di profilassi generale nelle scuole e negli ambienti di lavoro, le restrizioni legate alla colorazione delle Regioni, l’avvio della vaccinazione anti-COVID sono misure che vanno nella direzione della riduzione dell’incidenza della malattia da COVID e quindi di una riduzione del tasso di ospedalizzazione.

Domanda: Si è chiesto se la realizzazione di questi 160 p.l. in Fiera non possa rivelarsi un vero e proprio spreco di danaro pubblico redditizio per le ditte che sono state occupate e per la Fiera che incamererà il fitto mensile o pensa di coprire il fallimento di questa Sua iniziativa con il trasferimento di reparti dal policlinico come da fonti di stampa si accingerebbe a fare in questi giorni? Reparti che, non afferendo all’AREA CRITICA possono essere più razionalmente trasferiti in Presidi Ospedalieri già funzionanti?

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