Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

ITALIA, IN 9 MESI SONO FALLITE 10 MILA IMPRESE

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 Secondo i dati Cerved, è il nuovo record dei default: hanno chiusi in 9.902 in aumento del 12% rispetto allo stesso periodo del 2012

Nei primi nove mesi dell’anno sono stati quasi 10mila (esattamente 9.902) in aumento del 12% rispetto allo stesso periodo del 2012, mentre la crescita del solo terzo trimestre è del 9%. Lo scrive Cerved. Secondo la banca  dati della società specializzata nell’analisi delle imprese e nella valutazione del rischio di credito, si tratta di un livello record.

Secondo Cerved, quindi i fallimenti sono al livello «massimo osservato da più di un decennio nel periodo gennaio-settembre». La crescita dei default riguarda tutte le forme giuridiche, con tassi di crescita a due cifre: +12% per le società di capitale, +10% per le società di persone e +11% per le altre forme giuridiche. A cedere maggiormente sono le industrie dei servizi (con un aumento dei fallimenti del 14%), seguite dalla manifattura: +11%, che inverte il trend positivo del 2012. Continua l’aumento del fenomeno anche nelle costruzioni (+9,7%), il settore che sta pagando il dazio più pesante alla crisi. L’aumento dei fallimenti è un fenomeno diffuso anche dal punto di vista geografico: la Lombardia accusa di gran lunga il numero assoluto maggiore di fallimenti (2.250 nei primi nove mesi) con un aumento del 13%. Peggiore il trend di Emilia Romagna e Veneto (+19% per entrambe le Regioni) e del Lazio (+15%). Male anche il Sud, frenano i default Liguria (-11%) e Umbria (-18%).

Spostando l’attenzione sulle cause, si parla sì della crisi, ma anche della nuova legislazione che, secondo alcuni osservatori, la quale rischia di favorire chi chiude per non pagare i creditori. Ad aumentare sono state soprattutto le liquidazioni delle cosiddette «scatole vuote» (+75%), società che non hanno depositato alcun bilancio nell’ultimo triennio, mentre sono diminuite dello 0,9% le liquidazioni tra le società di persone. Continuano ad aumentare, ma a ritmi inferiori rispetto all’anno precedente (2,2% contro 18,5%), le liquidazioni tra le «vere» società di capitale, quelle con almeno un bilancio valido nelle ultime tre annualità: anche in questo caso, secondo i dati della società specializzata nell’analisi delle imprese e nella valutazione del rischio di credito, il numero di liquidazioni dei primi nove mesi dell’anno (quasi 25mila) ha comunque toccato il massimo dall’inizio della crisi.

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