Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Milleproroghe/ Dal Governo i nuovi tetti per la farmaceutica, ospedaliera a 7,13%.

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Fascicolo sanitario potenziato e sprint ai ricercatori.

 

L’emendamento dei Governo sui tetti per la farmaceutica.

 

Detto fatto. Come promesso dal ministro della Salute Speranza, dopo il “flop” in legge di Bilancio con l’inizio dell’anno nel primo provvedimento utile – il Ddl di conversione del Milleproroghe, in scadenza il 29 febbraio – arriva la revisione dei tetti di spesa per la farmaceutica.

 

Una misura che sarà valida soltanto per quest’anno, nelle more di una più complessiva modifica che terrà conto degli effetti della riforma del Prontuario.

 

A prevedere la rimodulazione iniziale è la bozza del pacchetto di emendamenti all’AC 2325 (atteso in Aula per la discussione generale il 10 febbraio) di cui il Governo ha annunciato il deposito mercoledì 5 febbraio.

 

Fermo restando il tetto complessivo finalizzato alla spesa farmaceutica a legislazione vigente, pari al 14,85% del Fondo sanitario nazionale, il nuovo articolo 25-bis prevede l’innalzamento del tetto per acquisti diretti dal 6,89% al 7,13% (al netto della spesa per gas medicinali che resta fissa allo 0,20%) e il contestuale abbassamento dal 7,96% al 7,52% del tetto per la spesa farmaceutica convenzionata.

 

«In estrema sintesi – si legge nella Relazione illustrativa – la misura è finalizzata a rimodulare gli effetti dello sforamento del tetto della spesa per acquisti diretti», che negli ultimi anni ha imposto alle imprese ripiani miliardari secondo il meccanismo del payback .

 

Nel 2021 i due tetti saranno ulteriormente rivisti sulla base di un decreto ministeriale che entro il 30 giugno 2020 fisserà i criteri tenendo conto degli effetti della revisione del Prontuario farmaceutico.

 

Tra gli altri emendamenti del Governo, anche quello sul potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico, oggi attivato solo dal 20% della popolazione mentre andava attivato entro il 30 giugno 2015.

 

Il comma 4-bis all’articolo 25 mira a modificare il decreto 179 del 2012 che ha istituito il Fse e quindi a centrare una serie di obiettivi: estensione del Fse alle prestazioni sia a carico del Ssn che al di fuori per migliorarne l’esaustività; utilizzo del Fse anche per il monitoraggio della spesa sanitaria ed estensione anche al Mef-Ragioneria generale dello Stato della possibilità di trattamento dei dati Fse al solo fine del monitoraggio della spesa; estensione dell’alimentazione dei Fse anche ai documenti clinici per prestazioni pagate dal cittadino extra-Ssn; estensione alla generalità degli esercenti le professioni sanitarie; potenziamento dell’Infrastruttura nazionale per l’interoperabilità (Ini) che consente il collegamento telematico tra i Fse regionali.

 

Tra le proposte governative di modifica d’interesse sanitario figurano poi «le misure di sostegno per l’accesso dei giovani alla ricerca e per la competitività del sistema universitario a livello internazionale»: il nuovo comma 6-bis proroga cioè per il 2020 e per il 2021 e 2022 quanto previsto dalla legge di Bilancio 145/2019.

 

Doppio l’obiettivo: assicurare l’assunzione di 1.600 ricercatori con uno stanziamento a regime dall’anno 2021 di 96,5 milioni di euro (per il 2020 sono 12,4 milioni) e prorogare dal 2022 le misure per la progressione di carriera dei ricercatori a tempo indeterminato in possesso di abilitazione scientifica nazionale.

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