Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Quando l’algoritmo diventa terapia: in arrivo le cure digitali

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Terapia Digitale per l’Italia” è un progetto di Fondazione Smith Kline coordinato da Gualberto Gussoni, direttore scientifico del Centro Studi Fadoi.

L’obiettivo è far diventare il nostro Paese un protagonista internazionale della ricerca e dello sviluppo di questa nuova tecnologia.

Nel mirino, per ora, depressione, disturbi alimentari, diabete e autismo.
Dopo l’era della terapia chimica, iniziata con l’aspirina alla fine del XIX secolo, e quella della terapia biologica, a far data dai primi anni 80 del secolo scorso, siamo ora entrati nell’era della Terapia Digitale.

«La terapia digitale – spiega Gualberto Gussoni, Direttore Scientifico Centro Studi Fadoi e coordinatore del Gruppo di Progetto Fondazione Smith Kline “Terapia Digitale per l’Italia” – è un nuovo tipo di intervento terapeutico nel quale il principio attivo, ovvero l’elemento responsabile dell’effetto benefico desiderato, è rappresentato da un software.

Nel 2017, con l’approvazione da parte della Food Drug Administration della prima terapia digitale per la disassuefazione da sostanze da abuso, siamo entrati in una nuova era nel campo delle cure».

 

«Proprio come il principio attivo del farmaco può essere presentato nella forma di compressa, di fiala o di cerotto, anche il software può prendere diverse forme per poter “dialogare” con il paziente – prosegue Gussoni – e diventare una “app” sullo smartphone oppure un videogioco o un sensore collocato su un inalatore per l’asma. Attraverso questo dialogo, nel quale il software “ascolta” il paziente, gli fornisce informazioni e consigli e lo mette in contatto con il proprio medico e con altri pazienti con lo stesso problema, la terapia digitale può operare nel paziente una “conversione” nei confronti dei propri pensieri e dei propri comportamenti, migliorando il suo stato di salute». «Per dimostrare la loro efficacia clinica, le terapie digitali (o “Digital Therapeutics”, come sono conosciute a livello internazionale), sono sottoposte a sperimentazione clinica esattamente come i farmaci – precisa Giuseppe Recchia, Vice Presidente della Fondazione Smith Kline e sponsor del progetto – e sono quindi approvate da enti regolatori e devono essere prescritte dal medico. Le indicazioni terapeutiche in sviluppo – prosegue Recchia – sono numerose e vanno dalla depressione ai disturbi del comportamento alimentare, agli attacchi di panico, al diabete, alle malattie respiratorie, all’autismo e molte altre ancora». “L’obiettivo del progetto di Fondazione Smith Kline è  – sottolinea la Fondazione – ambizioso: contribuire a rendere disponibile in tempi rapidi la terapia digitale anche ai pazienti in Italia e creare le condizioni perché il nostro Paese possa diventare non solo un “utente” della terapia digitale, ma anche un protagonista della sua ricerca. La Terapia Digitale non è solo strumento per la salute. Il software ed i processi digitali rappresentano infatti nuove aree di sviluppo economico, e la creazione di condizioni che favoriscano la ricerca e l’ingresso nella pratica medica sono una condizione necessaria perché il nostro Paese possa competere a livello globale nello sviluppo di queste nuove tecnologie”. «Il progetto di Fondazione Smith Kline – conclude Gussoni – intende fornire alcune risposte alle molte domande ancora aperte, e definire delle linee di guida ed indirizzo per lo sviluppo e l’ingresso nella pratica medica delle Terapie Digitali, da condividere con le Istituzioni del Paese». Il Gruppo di Progetto, costituto da 18 esperti del mondo scientifico, economico, imprenditoriale, da pazienti e medici, si riunirà per il primo incontro presso la sede di Assolombarda a Milano il prossimo 3 luglio.

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