Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Regione Puglia, Borraccino: “Per una corretta informazione sul Piano ospedaliero”

Cosimo Borraccino - Consigliere - Noi a Sinistra - Regione Puglia
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Cosimo Borraccino - Consigliere - Noi a Sinistra - Regione Puglia
Cosimo Borraccino – Consigliere – Noi a Sinistra – Regione Puglia

Nota del consigliere regionale Cosimo Borraccino, Presidente della II Commissione (Affari Generali e Personale) Regione Puglia.
“Sulla base solo delle schede riassuntive di ogni provincia, diffuse in queste ore, senza alcuna polemica ma solo con l’intento di fare chiarezza e di ragionare sui numeri e sulle ricadute, che già ben prima dell’approvazione definitiva del Piano di riordino ospedaliero si stanno avendo sui territori, vorrei fare un analisi certamente lontano dai grandi riflettori mediatici a cui è sottoposto il presidente Michele Emiliano.

Premesso che, a 24 ore dall’approvazione in Giunta, ancora non è possibile leggere dettagliatamente la delibera del Piano di riordino ospedaliero, perché non è stata pubblicata.

Il primo aspetto, che subito balza agli occhi, è che la previsione della chiusura di otto ospedali continua ad essere contemplata nella revisione del piano sanitario, quindi è già in corso ed è confermato lo smantellamento degli ospedali di Trani, di Molfetta, di Canosa, di Terlizzi ,di Triggiano, di San Pietro Vernotico, di Mesagne e di Grottaglie.

Su questo, come Sinistra Italiana, abbiamo da tempo espresso la nostra netta contrarietà.

Il secondo aspetto importante è che, mentre viene falcidiata la sanità pubblica, con la chiusura di un quinto degli ospedali pubblici esistenti, resta invariata la programmazione sul privato, ovvero quella torta di oltre 800 milioni di euro che non viene minimamente scalfita da questa programmazione.

Il terzo aspetto è che non vi è traccia di un’azione di argine nei confronti degli oltre 250 milioni di euro di mobilità passiva extra regionale, soldi che escono dalla nostra regione per andare nelle altre regioni, dove cittadini pugliesi sono costretti a doversi recare per sottoporsi alle cure mediche.

Giova ricordare che su questi tre elementi Sinistra Italiana aveva presentato un mese fa una proposta operativa per evitare la chiusura degli 8 ospedali che contemplava la riduzione dei fondi del 5% alla sanità privata e la possibilità di ridurre del 20% i flussi della mobilità passiva extraregionale, con un risparmio di oltre 90 milioni di euro che avrebbero garantito la possibilità di tenere aperti gli otto ospedali pubblici che invece di fatto si chiudono.

Il quarto aspetto: dei 400 milioni di euro a cui si fa riferimento, destinati alla sanità territoriale, artatamente inseriti nella discussione del piano di riordino ospedaliero, ci tocca precisare che sono fondi a disposizione dei distretti e quindi non degli ospedali, pertanto si inseriscono con il solo intento di far vedere che ci sono risorse, ma in realtà quelle stese risorse non possono essere utilizzate per gli ospedali ma per la sanità territoriale.

Metodologicamente infine appare bizzarro che, mentre Emiliano legifera sui temi della trasparenza e della democrazia, con due disegni di legge ad hoc, all’esame delle commissioni consiliari, la riapprovazione in giunta del Piano non passerà più dall’esame della commissione sanità né tantomeno dal Consiglio regionale!

Discorso a parte merita il capitolo Taranto!

Il presidente della Giunta regionale, nell’approvazione del Piano ospedaliero, decanta l’importanza strategica per la città di Taranto, quella che effettivamente merita, ma anche in questo caso si gioca abilmente con i numeri e spiego il perché:

1) Si parla del Polo Oncologico, che è una cosa importantissima, sulla quale anche chi scrive, già nei mesi estivi, da componente della Commissione Sanità, sollecitato anche dal sindaco di Statte e da tante associazioni, aveva richiesto l’attivazione, è un fatto quindi importante! Ma dal punto di vista dei posti letto per il polo oncologico ben poco si muove come saldo attivo, in quanto si utilizzano e si spostano posti letto, professionalità, apparecchiature già presenti in altri presidi ospedalieri della stessa ASL.

2) La questione dell’aumento di circa 200 posti letto è una cosa prevista sulla carta e in questo caso si rasenta il “gioco di prestigio” e lo spiego: già attualmente, prima dell’approvazione del nuovo piano, l’Asl di Taranto ha 1040 posti letto ma di quelli attivati in realtà ce ne sono invece 850.
Ciò è dovuto al fatto che molti ospedali, a partire dal Santissima Annunziata, non hanno la capacità, da un punto di vista logistico, di poter ospitare i posti attivati sul precedente piano. Quindi il presidente dovrebbe dire in realtà che a Taranto ci sarebbero, col nuovo piano, soltanto 40 posti letto in più, perché attualmente ce ne sono già 1040 e la previsione del piano approvato è di 1080.

3) Ricordo che l’oncoematologia pediatrica così come la chirurgia toracica erano già previsti nell’ultima previsione con atti deliberativi fatti dalla Giunta Vendola nel 2013 e nel 2014, che poi sono stati, devo dire incautamente, nella prima adozione del piano di riordino approvato a febbraio di quest’anno, eliminati e poi reinseriti in sede di commissione sanità, grazie ad una serie di emendamenti sottoscritti da tutti i consiglieri regionali di Taranto.

4) La questione dei 30 milioni di euro che saranno spesi in più su Taranto, rientrano nella pianificazione dello sblocco delle assunzioni del Personale e dell’acquisto di nuove apparecchiature per il Polo oncologico che era stato già da mesi deciso e attivato dalla stessa Regione. Quindi non ci sarebbero fondi aggiuntivi!

5) Infine ma non da ultimo resta il dramma della riconversione, ma sarebbe più giusto chiamarla chiusura, dell’ospedale “San Marco” di Grottaglie, che perde 100 posti letto di attività primarie, come il Punto nascita, l’Ortopedia, la Chirurgia e la Medicina generale oltre che il Pronto Soccorso, per fare posto ad un Polo della riabilitazione con l’aggiunta dell’Hospice. Essenzialmente potremmo definirlo un cronicario ma certamente non un ospedale.
6) Al netto dell’importante scelta di trasformare il “Moscati” di Taranto da ospedale generalistico in Polo Oncologico, che ripeto è una cosa importante, il Piano diminuirebbe paurosamente l’offerta ospedaliera e di posti letto nella provincia di Taranto, perché dei tre ospedali che attualmente compongono il POC, Presidio Ospedaliero Centrale, resterà soltanto, in funzione di ospedale, il “Santissima Annunziata”, con tutte le difficoltà degli spazi esigui che già si trova a dover gestire, e con l’aggiunta che il “Moscati” risponderà alla mission di Polo oncologico e Grottaglie non sarà più un ospedale e quindi tutto peserà sul Santissima Annunziata.
Ho forti dubbi che tale programmazione riuscirà a soddisfare le esigenze reali.

Concludo l’analisi con il dubbio che forse questo giudizio politico potrà apparire severo, rispetto allo sforzo istituzionale che il presidente Emiliano sta facendo per Taranto in questo scontro mediatico fra titani con Matteo Renzi, ma sento il dovere di continuare da un lato a difendere la sanità pubblica, e quindi garantire ai territori il diritto alla cura gratuita e per tutti, e dall’altro l’obbligo di essere chiari, trasparenti e di dire la verità, anche se alcune volte, portare avanti questa azione può apparire impopolare, a noi tocca il compito di richiamare sempre ad un corretto uso delle informazioni”.

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