Payback, Grazia Guida, Presidente AFORP: difenderemo le nostre imprese in ogni sede
PRESIDENZA PUGLIA E BASILICATA
Via Giuseppe Papalia, 16 70125 – Bari Tel: (080) 5544651
Fax: (080) 5544651
COMUNICATO STAMPA
Le PMI per il payback rischiano la chiusura anche in Puglia
In Italia le aziende fornitrici di dispositivi medici dovranno restituire circa 2miliardi di euro, anche in Puglia
Per lo sforamento di tetti di spesa di cui le regioni sono chiamate a ripiano
Grazia Guida, Presidente AFORP: difenderemo le nostre imprese in ogni sede
Bari, 14.11.2022 – <<Il payback è iniquo, vessatorio, ingiusto e retroattivo. Attenzioniamo ciò che rischia di essere una violazione del diritto d’impresa>>. Grazia Guida, Presidente AFORP, l’Associazione Fornitori Ospedalieri delle regioni Puglia e Basilicata, stigmatizza così la pesante problematica che si sta per abbattere sulle piccole e medie imprese della sanità che operano in Puglia. In Italia le aziende fornitrici di dispositivi medici dovranno restituire circa 2miliardi di euro (al netto di IVA). La Puglia è tra le regioni che ha sforato il tetto di spesa e rientra tra le regioni interessate al payback.
<<Le imprese associate ad AFORP si sono costituite – ha affermato il Presidente AFORP – per contrastare un provvedimento opinabile e che unilateralmente colpisce i fornitori di beni, che sono chiamate a ripianare gli sforamenti dei tetti di spesa degli anni 2015, 2016, 2017 e 2018, nonostante le stesse imprese abbiano partecipato a regolari e legittimi eventi competitivi>>.
<<Siamo molto preoccupati – ha ancora asserito Grazia Guida – perché molte imprese che non potranno assolvere al payback, potrebbero non farcela con gravi conseguenze per la stabilità e il futuro occupazionale delle PMI>>.
Il payback è stato riattivato dal governo Draghi con il decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115, recante «Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali», convertito nella legge 21 settembre 2022, n. 142, che costringerà tutti i fornitori di dispositivi medici a restituire parte dei propri fatturati alla Regione Puglia.
Questo decreto, come detto, in forma retroattiva penalizza fortemente le piccole e medie imprese, che sono legate alle regioni di sforamento del tetto di spesa. Anche in questo caso di sforamento i contratti di forniture sono stati stipulati al termine di procedure di gara che hanno già lʼobiettivo, tra l’altro, di contenere i costi della spesa pubblica.
Il D.M. costituisce il primo atto applicativo della normativa sul Payback, nonché il primo atto impugnabile dinanzi al TAR Lazio, al fine di richiedere la rimessione del D.L. Aiuti bis e del D.L. 78/2015 alla Corte Costituzionale, per sindacarne la legittimità.
Tale azione ha un avuto un termine di proposizione di 60 giorni decorrenti dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.M. e, pertanto, scade oggi 14 novembre. In questa fase le PMI di Puglia sono state costrette a costituirsi.
<<Noi ci batteremo in tutti le sedi anche in quelle giudiziarie – ha concluso Grazia Guida Presidente AFORP – affinché vengano riconosciuti i nostri diritti e si metta fine ad una norma ingiusta e retroattiva. Ci appelliamo anche al Governo Meloni perché intervenga in questa vicenda per porre fine ad una ingiustizia che condannerebbe alla chiusura le PMI della sanità>>.
Comments are closed.